Regia di Raffaello Matarazzo vedi scheda film
In America avevano Sirk in Italia Matarazzo, nessuna ironia o rivalutazione, il discorso è abbastanza chiaro: il cinema è presente in questo tipo di operazioni, e la storia pur essendo con risvolti chiaramente da fotoromanzo è ben congegnata e bilanciata, avendo dalla sua anche la scelta dei due attori protagonisti che saranno anche il simbolo di questo genere. La coppia era stata già messa alla prova, con il precedente Tormento e qui ottenne il suo apice che poi portò ad altre operazioni del genere, ma che solo nelle mani giuste potevano dare i frutti che oggi, chiaramente , al di fuori da facili ironie, si vedono. Certo la provenienza da un cinema realista è evidente, ma il discorso si amplia nell'ambito dei sentimenti popolari e quindi siamo in presenza di un'altra derivazione che il neorealismo ha avuto. Il dramma tipicamente popolare appassionò il grande pubblico, prima della critica, che snobbò e derise non poco la serie, ma che alla fine dovette ammettere i limiti delle critiche fatte. Ottima fotografia di Montuori, che in un bianco e nero definito incide volutamente sui toni melodrammatici; sceneggiatura di riguardo di Aldo De Benedetti, specialista del genere, assieme a Nicola Manzari, anche lui esperto del genere. Matarazzo ha saputo ben distinguere i sentimenti precisi e forti per poi tradurli e farli interpretare nella maniera giusta.
Una storia a forti tinte, ma realizzata nella maniera giusta
Regista simbolo ed efficace di un genere e questo è un essempio lampante
Icona di questo tipo di cinema, fu la sua seconda giovinezza, peccato che la terza non venne mai, per la troppa identificazione nel genere
Anche lei un simbolo del genere, una bellezza procace, inizialmente identificata con personaggi negativi, qui invece di vittima.
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