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Amori che non sanno stare al mondo

Regia di Francesca Comencini vedi scheda film

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La recensione su Amori che non sanno stare al mondo

di alan smithee
5 stelle

TFF 35 – FESTA MOBILE

Claudia e Flavio sono due docenti universitari stimati e intransigenti, che, incontratisi in occasione di una tumultuosa lezione-dibattito, si scontrano l’un l’altro opponendo platealmente le proprie sovrapposte convinzioni, salvo poi rivedersi per discuterne… e scoprirsi irresistibilmente attratti uno per l’atro.

Si trasferiscono a vivere assieme nella casa di campagna fuori Roma di lui, e l’attrazione che li unisce si oppone ogni volta al carattere forte e sicuro che anima entrambi i caratteri, focosi e sempre protesi allo scontro, specie Claudia, sincera e scomoda, più calcolatore e falsamente accomodante Flavio, che col suo fare da seduttore tenta sempre di far convogliare le opinioni sulla sua strada: ci riesce con tutti, anzi tutte, tranne che con Claudia.

Dopo anni di convivenza, la coppia scoppia, almeno unilateralmente, visto che lui fugge via a gambe levate, stufo di tanta aggressività amorosa e di sentirsi legato con le unghie all’emotività incontrollata di lei, che invece non si rassegna all’ipotesi di una fine di un amore che per lei non è mai terminato.

Il film turbolento, molesto e rabbioso, ha il merito di non cercare mai facili accomodamenti, installando con una certa efficacia il punto visivo della mdp appresso al modo di agire e reagire instabile e incontrollato della protagonista Lucia Mascino, un vero concentrato di nevrosi ed incapacità di accettare la realtà nei suoi risvolti più nervosi e grotteschi.

Certo il coraggio di non cedere dinanzi ad accomodamenti e carinerie inutili, si compensa con la tendenza del film a crogiolarsi dinanzi ai soliti crucci che diventano col tempo ripetitivi ed ostentati, come pure i personaggi, anche di contorno, risultano spesso macchiette sopra le righe in grado di risultare sino disturbanti, fatta eccezione per la figura ben resa, soprattutto ironicamente, da Carlotta Natoli nel dar vita al ruolo dell’amica confidente ma sospettosa, critica e mai troppo accomodante.

Thomas Trabacchi si mette letteralmente a nudo, mostrando carattere e anche una ambiguità circospetta, che almeno a tratti giustifica l’aggressività bipolare ostentata dalla sua partner ed ex compagna, a cui la Mascino dà volto e corpo con la nota tenace furiosa insicurezza che le riconosciamo in altri suoi ruoli non facili.

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