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Fiorina la vacca

Regia di Vittorio De Sisti vedi scheda film

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La recensione su Fiorina la vacca

di mmciak
6 stelle

"Fiorina la vacca" diretto nel
1972 da Vittorio De Sisti,purtroppo recente
scomparso,devo dire che non mi è dispiaciuto.

La storia racconta di un povero contadino
che vende la vacca Fiorina,che tra l'altro è proprietà
della moglie che si chiama uguale,per andare a fare
il soldato di ventura.

Inizia così una serie di passaggi di proprietà per la
vacca leciti e illeciti.

Questa pellicola ispirato al lavoro teatrale del Ruzante,
fa parte del filone della "Commedia scollacciata anni '70/80,
ma non quella tradizionale,ma di un sotto filone
che iniziò prima cioè quello:"boccaccesco"
che imperversava all'epoca,dov'erano
ambientate nel 500 e con un linguaggio
molto colorito che alla fine era fatto
di doppi sensi e che richiamava sempre
al sesso.

Qui siamo dalle parti di Padova dove
è un insieme di personaggi e di belle
donne che tradiscono i mariti come se
fosse una cosa normale.

Il regista ha dalla sua un Cast a dir
poco stellare:

Janet Agren-Felice Andreasi-Gastone Moschin-Ewa Aulin
Renzo Montagnani-Marilù Tolo-Mario Carotenuto
e una giovanissima Ornella Muti in un ruolo inconsueto
che fa la pura che non vuole perdere l'onore e non sa cos'è
("forse ho perso l'onore mentre correvo!").

Insomma la parte del leone lo fanno i duetti
tra Andreasi e Montagnani che fanno scompisciare
dal ridere che danno una marcia in più,
ma anche tutte le donne che ci sono nel Film
che sono tutte splendide,ma anche i monologhi
di Gastone Moschin sono divertenti.

Comunque ci troviamo davanti a un prodotto
con dei limiti e per la sua volgarità
(perché è incentrata solo sui quello)
fa ridere perché questo linguaggio
sboccato che utilizzano anche le donne
e fuori da ogni logica,ma è proprio questo
poi a risultare vincente.

Poi i grandi Attori citati fanno il resto,
perché qui ci sono performance di ognuno
che sono memorabili.

In conclusione un Film sufficiente,
che è tra il  recupero delle opere cinquecentesche
del Ruzante e la "scollacciata",e dove a tratti
fa la critica pure verso la guerra quando Moschin
torna e dice:""la guerra serve soltanto a far diventare
più ricchi i ricchi e più poveri i poveri",ma che poi
sceglie come filo conduttore una vacca che passa di
mano in mano dove si restaurano tradimenti e sesso
a gò gò con le donne sempre nude e i mariti abbondanti,
finendo a una conclusione dove i soldi sono tutto e
si deve mangiare sprofondando nella malinconia
del perdente.

Il mio voto: 6,5.

 
  
  

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