La recensione su Storia di fifa e di coltello. Er seguito der Più

"Storia di fifa e di coltello. Er seguito der Più"
diretto nel 1972 da Mario Amendola,
devo dire che mi ha divertito.

La storia tratta che Ciccio Pennisi cugino del defunto romano
"Er Più" di Borgo, chiamato dalla lontana Cefalù da suo cugino
Franco e fratellastro di Nino che dovrà diventare il nuovo Più,
sostituendolo nel suo ruolo.

Però Franco si rivelerà però un fifone e un codardo e per
questo sarà costretto ad abbandonare vitto e alloggio,
ma proprio in quel momento viene accoltellato Bartolo,
Er Più di San Giovanni,che l'ha sempre umiliato.

Franco, pur non essendo colpevole, si prende i meriti
del delitto per guadagnarsi rispetto nel borgo.

Il Film prodotto dalla Mondial Te.Fi. con il benestare
della Titanus è il seguito e al tempo stesso una parodia di
"Er più - Storia d'amore e di coltello" di Sergio Corbucci
con Adriano Celentano,e infatti vengono utilizzate le
scenografie e i comprimari,con in cabina di regia
un Artigiano del Cinema come Mario Amendola,
e parte nei titoli di testa dove c'è un cantante
di strada che con dei cartelli racconta
che dopo la morte di Er più sparato dal cinese,
la sua donna si è fatta suora.

La situazione del borgo è la successione di Nino,
e allora discutono chi può essere perché manca
questa figura,finché si presenta il cugino Ciccio
Pennisi,che si presenta nella casa e spiega che
esiste un fratellastro perché lui non può prendere
il suo posto perché "uomo di penna" (primo tormentone),
e spiega chi è Franco,che è un duro.

Però purtroppo non è così,essendo un arrotino
a Cefalù e va lì senza sapere cosa va incontro,
e il problema e che è uno pauroso e fifone,
e allora il borgo è rassegnato aspettando una
svolta e Ciccio gli sta sempre dietro che
gli dice di fare mosse teatrali e "fumo
negli occhi".

Bisogna dire che Amendola realizza una parodia,
che poi è anche un seguito dignitoso e divertente,
puntando sulla simpatia e il potenziale della
coppia Franco e Ciccio,che se la giocano su
questo e si comparano a vicenda con tormentoni
("Arrivo e mi spiego",il secondo) e situazioni assurde
divertenti,e nella scenografia mette anche
una foto di Celentano sotto al cero
che interpretava Er più per essere più credibile
possibile.

Insomma diciamo che è una parodia riuscita
dove Franco fa uscire le fissazioni del borgo
come le coltellate,e azzecca la magia del cappello
di Er più che mettendolo in testa a Franco
si trasforma a lui e gli viene il coraggio,
e infatti il regista lascia la struttura del
prototipo quasi intatta.

Mi è sembrata forzata la figura di Lando Fiorini,
soprattutto quando canta nell'osteria,
ed è fuori luogo con tutto il resto,
al contrario l'immancabile Mario Carotenuto
in quello del Maresciallo De Roma,
dove nella scena che Franco gli butta
il pesce in faccia focalizzando l'omertà.

Nel Cast figurano anche:
Fiorenzo Fiorentini-Ileana Rigano-Ninetto Davoli-
Umberto D'Orsi-Nino Terzo-Alberto Farnese-
Anna Campori-Sandra Cardini-Melù Valente-
Anita Durante-Enzo Andronico-Renato Baldini-
Enrico Luzi-Eleonora Zani-Nino Vingelli-
Eleonora Morana-Franco Moruzzi-Mario Donatone-
Dante Cleri-Giorgio Bixio-Giovanni Sabatini-
Cesarina Amendola-Mimmo Poli e Carla Mancini.

In conclusione un Film medio,
un filino più in alto di altri
per una dignitosa parodia con
un seguito contemporaneo,
con delle perdite di ritmo
ma Franco e Ciccio sono in forma
e tengono bene il tutto divertendoti,
questo fece talmente successo che
generò un sequel diretto da Orlandini,
insomma la coppia quando era a suo
agio era memorabile.

Il mio voto: 6.