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Cipolla Colt

Regia di E.G. Castellari vedi scheda film

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La recensione su Cipolla Colt

di giurista81
7 stelle

Western parodistico ma scatenatissimo diretto dal maestro Enzo G. Castellari, ormai già affermato anche nel poliziesco all'italiana tanto che si regala un'autocitazione con la battuta "poi uno dice che il cittadino si ribella..."

Non deve trarre in errore il registro scanzonato e pieno zeppo di battute e situazioni esilaranti e assurde (Nero che si fa spremute di cipolle strizzandole con le mani, oppure mangia cipolle come mele e va in giro su un calesse trainato da un cavallo parlante e scoreggione), poiché soggetto e sceneggiatura sono firmati da due che non hanno bisogno di presentazioni: DONATI e VINCENZONI, ovvero i due sceneggiatori di punta di Sergio Leone, due autentiche leggende. La cosa si nota, anche se è un film diverso per i loro canoni. E in cosa si nota? Nello sterminato mare di citazioni che impreziosiscono la pellicola, tra Castellari che cita Sam Peckinpah con gli immancabili rallenty e la sceneggiatura che propone omaggi a I Tre dell'Operazione Drago (un cattivo con una mano d'oro che spara le dita e si allunga come quella di Dhalsim), Butch Cassidy (parodia esilarantissima della sequenza con la bici) e battute stile "Vado, li meno e torno" o "Preparati la Bara!" che rimandano ad altri spaghetti-western. Ma cosa dire poi dei nomi dei personaggi? Da un parte Mr. Lamb (Agnello) e dall'altra un giornalista (ignorato e censurato da tutti perché scomodo e ostile ai poteri forti, che uccidono tutti coloro che non vendon le terre ricche di petrolio) che si chiama Pulitzer. Data la presenza di Mr. Lamb non manca poi un membro della banda che finisce sopra un toro che, impazzito, corre per tutta la città con un antagonista (l'ottimo Anchoriz, già visto in Ammazzali tutti e torna solo) che gli urla, in brache di calzoni: "Ehi, lei del toro?" e quello gli fa, incapace di domare la bestia: "No, sono della Juventus...." e ci pare anche giusto dato che lavora per il signor Agnello...!?

E che dire della banda dei motociclisti che sembran usciti da Rollerball, uscito proprio quell'anno, o del duo finocchiella (due sceriffi effemminati) piuttosto del trio, con "Bellatreccia" Puppo,  che parla tutto in rima? E come non sottolineare la presenza del tedesco col look sputato Hitler, che fa d'assistente all'antagonista con questo che commenta: Forse mi sbaglio, ma io dico che il mondo sentirà parlare di quest'uomo...?

Esilarante è dir poco, scatenato. Nero divertito e divertente, con i capelli ricci tutti scarruffati e un personaggio che è di una simpatia unica. Finale in stile Giant (1956) di Stevens, già omaggiato da Si Può Fare, Amigo di Lucidi, con Nero che si dispera perché il terreno che ha appena comprato è ricco di petrolio e lui invece vuol coltivare cipolle: "Ma ci sarà un posto su questa terra dove si può far un buco senza che esca questa schifezza?" e il cavallo scoreggione risponde: "Si, in Italia...!"

Tra le parodie, come si dice in gerco ippico, fa una bella corsa. Bravo Castellari e auguri di buon compleanno!

Dimenticavo, garanzia i DE ANGELIS alla colonna sonora, per il doppio anzi triplice finale in salsa ONIONS! 

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