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Fargo

Regia di Joel Coen vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Fargo

di ohdaesoo
8 stelle

E così prima del deserto c'era la neve.
Neve dapertutto, bianco dapertutto.
E quando non c'è la neve c'è il ghiaccio.
Ghiaccio e neve dapertutto.
E così prima della valigetta con due milioni di dollari trovata nel massacro ce n'è un'altra, con un milione questa, che si sa, sono anche 10 anni prima eh.
E viene sepolta per sempre sotto quella neve dapertutto.
O forse non per sempre ma finchè un uomo che cambierà la propria vita non la troverà.
E così prima del killer con la frangetta e la bombola ad aria compressa ce n'è un altro passato dallo stesso parrucchiere incompetente.
Solo che è biondo platino.
Pazzo lo stesso, ma biondo platino.
E così prima dello sceriffo a cui sembrava che il mondo in cui viveva non era più per vecchi come lui c'è una sceriffa che porta in grembo vita nuova.
Ma, pare, non sia nemmeno un paese per vite nuove quello.
Chè sembrano esserci solo parcheggi vuoti e macchine che vi si fermano.
Parcheggi innevati in cui ogni tanto un solco a due ruote oltraggia il candore e la perfezione del bianco.
E se non ci sono parcheggi vuoti ricoperti di neve ci sono strade sperdute che passano o in mezzo ai boschi o in mezzo al nulla.
Ma fermiamoci un pò su quel nulla attraversato da una strada.
C'è il corpo di un poliziotto freddato alla testa dal Chighur biondo.
E 3,4 km più avanti c'è quello di una ragazzina imprigionata in una macchina ribaltata.
E c'è il suo ragazzo che fugge in un orizzonte candido, inutilmente, perchè il killer platino sa sparare.
E così prima dello sceriffo che non stava più bene nel suo mondo c'era stata questa sceriffa che sembra ingenua e stupidotta.
In realtà la sceriffa ha un'intelligenza pazzesca, una di quelle che capisce sempre tutto e subito, una di quelle a cui basta dire A per farla arrivare alla Z, una di quelle così oltre agli altri che per bontà o per convivenza preferisce abbassarsi al loro livello, che sia con il marito che pesca e spara agli uccelli o con il collega che non risolverebbe nemmeno la storia del furto della marmellata.
E lo fa, o prova a farlo, anche con il killer ossigenato.
Ma come, io sto portando in grembo la vita e te per 4 biglietti di banca semini morte dapertutto, ma come, ma rifletti, a cosa serve tutto questo?
E infatti oltre alla neve, oltre al candore, oltre al bianco, oltre tutto questo c'è il rosso del sangue che esce da teste, gole e corpi.
Quanto sangue mammamia, che questo è un film che pare di Tarantino o forse è Tarantino che pare di questo film, perchè in mezzo a tutto il sangue si parla di lombrichi, di pomate da mettere, di biglietti del baseball e di altre cazzate, si parla del nulla con la morte sotto i piedi.
E' l'amara ironia e il pacato divertimento di due fratelli geni della penna e della macchina da presa, forse, ma senza forse, due tra i più grandi uomini che quest'arte così magnifica ha ancora il piacere di avere tra i piedi.
Sta per piangere la sceriffa, lei conosce la vita ma si accontenta di vivere un pò più in basso di dove potrebbe.
Mentre anche lui viene catturato, mentre scorrono i titoli di coda la testa mi va ad una scena insignificante ma bellissima.
C'è un parcheggio, uno dei tanti del film.
E c'è una macchina, una delle tante del film.
Siamo in alto, è l'unica macchina presente.
Il parcheggio è pieno di neve.
Ci sono soltanto degli alberelli a macchia di leopardo qua e là.
C'è tanto freddo in quella inquadratura.
E tanta solitudine.
La macchina riparte.
Non mi ricordo nemmeno di chi era, forse di lui.
O forse dell'altro o di lei.
Fargo è là, è freddo, è neve, è solitudine, è qualcosa di fermo, che sia una macchina parcheggiata o un corpo morto nella neve poco cambia.

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