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L'ora più buia

Regia di Joe Wright vedi scheda film

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La recensione su L'ora più buia

di bardolfo
8 stelle

Forse, anzi sicuramente, non si potrà ascrivere questa pellicola alla sfera dell'arte cinematografica, si tratta in fin dei conti di un film di genere (o quasi), con tutti i suoi luoghi comuni e dalla struttura piuttosto stereotipata; a tal proposito basti vedere la scena iniziale nel parlamento inglese o i quadretti di vita familiare del premier. Siamo in quel filone biografico che ogni tanto riemerge, magari con opere dall'intento educativo. Lo accosterei al recente film sulla Thatcher o più ancora a "La Caduta", sugli ultimi giorni di Hitler, in comune con questo vi è l'ambientazione storica e il racconto di un intervallo di tempo ben limitato, dalla caduta del governo Chamberline a Dunkirk.

Quindi solo un film di genere? Forse si, ma molto ben fatto. La sceneggiatura è splendida, funziona come un orologio svizzero, la regia a tratti coraggiosa: non teme rallentamenti, fino a giungere ad alcuni momenti di totale stasi, ben motivati dalle esigenze drammatiche della storia. Il regista Wright, dopo alcune insopportabili escursioni nel romanzo ottocentesco (ricordo una terrificante Anna Karenina) sembra aver trovato la cifra giusta, forse complice il fatto di aver sostituito nel ruolo di protagonista un'attricetta come la Knightley con Oldman. Gary Oldman, sicuramente è lui il valore aggiunto di quest'opera: con una interpretazione maiuscola (paragonabile all'Hitler di Bruno Ganz).

Il film mi sembra importante e deducativo soprattutto per un motivo; in questi tempi di cattiva politica e persone che parlano a vanvera, è importante vedere un'opera come questa che mette al centro la Parola e l'opera del politico che fa della parola il suo strumento di lavoro e la sua arma.

Un po' leziose certe inquadrature dall'alto, unico neo ad una fotografia abbastanza convincente, e i soliti eccessi della computergrafica, per sopperire ai limiti di budget negli esterni di ambientazione storica.

 

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