Espandi menu
cerca
Omicidio all'italiana

Regia di Maccio Capatonda vedi scheda film

Recensioni

L'autore

zombi

zombi

Iscritto dal 21 luglio 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 98
  • Post 14
  • Recensioni 1682
  • Playlist 277
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Omicidio all'italiana

di zombi
7 stelle

una freddura ci ammazzerà, e con una freddura il buon maccio termina il suo secondo film. introdotto da una vocetta alla paolo panelli, come in una favola, osserviamo il furgoncino di ammazzon vagare per il nulla bucolico del centro italia alla ricerca di ACITRULLO. la vocetta un pò fa da "vo(i)ce-tta over/sopra" e un pò da navigatore, fino a quando finalmente arriviamo dove dobbiamo arrivare.... QUA!!! e cioè ad acitrullo. il sindaco ha fatto di tutto per cercare di ravvivare il borgo natìo, ma oramai tutti i giovani se ne sono andati e sono rimasti solo i vecchi; anche suo fratello insiste per andare a campobasso. il corriere arriva col pacco nella piazza del paese dove sono tutti in trepidante attesa del computer e del modem. quando tutto va in fumo per mancanza totale di rete, la contessa In Cazzati, decreta la chiusura totale delle sovvenzioni e si ritira nella villa spinta dalla cameriera. seduta davanti la televisione a guardare CHI L'ACCISO condotto dalla famosissima donatella spruzzone, mentre mangia il polpettone, si strozza con un boccone proprio mentre il sindaco e il fratello sono andati ad implorarla strisciando letteralmente come due vermi, e davanti al programma, al sindaco viene una brillante idea. le maschere capatondiane non sono ne mostri ne macchiette. sono il riflesso videodrommato di noi stessi, prima inghiottiti e poi risputati dallo stomaco. di base siamo noi stessi ma amplificati dalla smania famelica di essere visti, inquadrati, ingabbiati in una cornice che possa ricordare uno schermo televisivo o al massimo quello di un telefonino. il titolo può riportate alla memoria un che di gloriosamente vintage della patriottica cinematografia. ma anche quella trista "abitudine" di campare per anni se non lustri e decadi, a share su casi più o meno brutali di omicidio. anche se lo svolgimento drammaturgico è un pò più faticoso di ITALIANO MEDIO, si sente l'esigenza e la passione di MARCELLO MACCHIA, ma fortemente l'ESIGENZA di dare alle sue creature cinematografiche, una dimensione che si discosti dalla mediocrità di molti parti cabarettistici rotolati alla rinfusa sugli schermi negli anni passati. il sindaco che non sa più cosa fare per non far morire il paese in cui lui e suo fratello sono nati, s'inventa l'omicidio della contessa, così da poter finire sui giornali locali, e quindi direttamente tra le grinfie della spruzzone  e nel calderone televisivo. nel giro di poco tempo il borgo si trasforma in un lupanare di venditori di gadgets, bar con musica techno sparata a palla e macchine in coda che inquinano e claxonano senza sosta. non era ciò che si voleva. e anche se molto faticosamente le indagini proseguono, nonostante la zarina spruzzone faccia di tutto per intralciarle, mediante un esame autoptico(che doveva essere ridotto in mille pezzi e se ne incarica il fratello del sindaco.... vedere per credere)si viene prima a sapere che l'assassino non è il negro del paese; che invece l'assassino è il sindaco; e che infine non c'è stato nessun assassinio. in maniera un poco assurda(come molti esempi nostalgici degli anni che furono)pilotati dalla diabolica e stregonesca spruzzone, ogni notizia viene sapientemente centellinata per spremere al meglio "il caso" e mantenere lo share il più alto possibile per più tempo possibile, fino a quando non si passerà al prossimo fattaccio di cronaca. MACCHIA non si fa mancare nemmeno il twist, per poi arrivare quindi alla freddura. sapiente uso dell'icona SABRINA FERILLI come solo forse sorrentino ha avuto l'idea di fare con LA GRANDE BELLEZZA. anzi oserei dire che macchia ha continuato ciò che sorrentino aveva iniziato. il brand ferilli come esempio di televisità spinta al massimo. attrice di carattere, maschera di se stessa, in donatella spruzzone c'è un pò della capa del call center di "tutta la vita davanti" che balla nel finale con le manette intorno ai polsi. que viva maccio?!?! certo che si. ma anche FERILLI C'EST FERILLI!!!!!

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati