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Toy Story

Regia di John Lasseter vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Toy Story

di stanley kubrick
8 stelle

UN INIZIO CHE NON AVRA' MAI FINE

L'inizio della casa di animazione migliore (almeno secondo me) di questo periodo si apre nel 1995 con la direzione di Toy Story che è considerato da alcuni il capostipite dei film fatti al computer. Il regista, John Lasseter, coniuga perfettamente i modelli cinematografici animati con una storia davvero ben congegnata. In 81 minuti, si apre la strada della Pixar Animation Studios che, in futuro, affiderà a dei bravi registi il compito di fare capolavoro che reinventeranno il cinema di animazione. La Pixar, nel futuro, opterrà per una semplice (ma anche modo difficilissimo di concepire le cose) resurrezione, nei loro film, di oggetti inanimati. In questo caso sono i giocattoli, in Cars sono le macchine, in Wall-E riescono a "impadronirsi" di un semplice robot. Oltre a questo si sono distinti nel tempo come "animalisti" ovvero che si concentrano propriamente su storie di animali: in Alla Ricerca Di Nemo un pesciolino; in Ratatouille un topo; in A Bug's Life le formiche. Il primo film della Pixar è diretto da John Lasseter e sceneggiato, tra gli altri, da Joel Cohen e Andrew Stanton, quest'ultimo, oltretutto, vincitore di due oscar come miglior film di animazione con Alla Ricerca Di Nemo e Wall-E. La voci di Woody è di Tom Hanks mentre quella di Buzz di Tim Allen. Insomma, la Pixar ha voluto cominciare in grande già dal primo lungometraggio.
L'amicizia subisce due vie che si incontrano e si scontrano tra loro. La prima è quella tra Andy, il padroncino dei giocattoli vivi, e di Woody, suo giocattolo preferito. Andy gioca sempre con Woody, non possono fare a meno di stare insieme, Andy fa vincere a Woody tutte le battaglie che si svolgono nel vecchio west (dato che Woody è un cowboy), lo fa dormire nel suo letto, nel muro ha attaccato tutti i poster del famoso cowboy, insomma, sono amici per la pelle nonostante uno sia un giocattolo e l'altro un vero e proprio bambino. E' questo uno dei tanti punti forti del film, quello di un amicizia impossibile ma che, infine, diverrà vera. Inoltre Woody, visto che è il giocattolo preferito di Andy, fà da comandante agli altri giocattoli del bambino. Questi ultimi sono contenti di avere uno come Woody, saggio, coraggioso e molto dolce. Ma non è questa la seconda amicizia presente nel film. La vera amicizia del film è quella tra Buzz, convinto space-ranger, da poco arrivato tra i giocattoli di Andy, e lo stesso Woody. Come ogni degna amicizia che si rispetti, i due sono, all'inizio della vicenda, in forte contrasto. Woody perchè Buzz è diventato il nuovo giocattolo preferito di Andy e, quindi, gli ha "rubato" tutto, persino il ruolo di comandante degli altri giocattoli. Buzz perchè è convinto (la convinzione la analizzerò più tardi) di essere l'unico e solo Buzz Lightyear dell'universo e, inoltre, di essere un vero e proprio space-ranger, difensore della galassia e nemico di Zurg, alieno che vuole distruggere l'universo, nonostante Woody gli continui a dire di essere un semplice giocattolo. Dopo questi continui litigi e dopo aver chiarito entrambi la loro posizione sfoggerà tra loro una forte legame di amicizia, ma su questo ci rifletterò in seguito.
Come in ogni vero cartone animato l'antagonista che combatte contro il protagonista, un ruolo di alto rilievo, ce lo deve pur avere. In questo caso non è Zurg di cui avevo parlato prima. Il cattivo della storia è Sid Phillips, ragazzino (sembrerebbe) dell'età di Andy e vicino di quest'ultimo. Conosciuto dai giocattoli di Andy per la sua forte cattiveria nel trattare i giocattoli (mette i brividi la scena in cui fa esplodere un giocattolo militare con un petardo davanti a tutti i giocattoli di Andy) e per quel sottospecie di "servitore" del suo cane Scardy, senza cervello. Quello che colpisce di più di Sidd è il suo teschio bianco raffigurato nella sua maglietta, chiaro riferimento al personaggio della Marvel The Punisher. Hanno, entrambi, un cuore di pietra ma, alla fine, la pageranno entrambi come succede in ogni cartone animato.
La convinzione di essere veramente una determinata cosa e scoprire infine che non sei, è dura da affrontare. E' forse il tema che si riprenderà più volte (anche nel secondo capitolo, Toy Story 2 - Woody e Buzz Alla Riscossa) in questo film per quanto riguarda il personaggio di Buzz. Fa male sapere che non sei quello che vuoi essere. Le illusioni che sono andate via dopo che ci hai sperato per tutta la tua vita. E, dopo questo evento, si creano nella tua testa altre illusioni, altre cose insignificanti che poi si sfoggiano, infine, nella distruzione del subconscio e conseguente tristezza. Questa è un pò la storia, raccontata da me molto velocemente, di Buzz, il convinto della storia, il più figo della storia ma che risulta essere alla fine, almeno (quasi) alla fine, un essere insignificante, senza superpoteri. Insomma, uno space-ranger che diventa un insignificante giocattolo. Ma Woody gli farà capire che essere un giocattolo è meglio che essere uno space-ranger. Woody, lo stesso che fino a poco prima era il suo "miglior" nemico, lo stesso che lo aveva buttato giù dalla finestra della stanzetta di Andy, lo stesso che lo disprezzava appena era arrivato a casa di Andy. L'amicizia non ha confini. Woody, invece, ha una parabola diversa rispetto a quella di Buzz. Parte come il migliore dei giocattoli del padroncino, continua con l'essere il cattivo della situazione per i giocattoli di Andy (dato che aveva buttato giù dalla finestra Buzz, come già accennato) e finisce con l'essere l'eroe, insieme a Buzz, dell'intera vicenda. In Woody si avverte un senso di colpa dopo aver buttato giù dalla finestra il suo futuro migliore amico, alimentato dall'odio pulsante dei giocattoli di Andy che considerano l'atto come un segno d'invidia per essere "l'eterno secondo" della situazione. Il luogo dove tutto è (quasi) ritornato alla normalità è il Pizza Planet, una specie di pizzera dello spazio. Infatti è lì che Woody ritrova Buzz (o almeno, lo ritrova durante il viaggio di andata) dopo avergli fatto quel maledetto torto. Il Pizza Planet è un luogo della fantascienza, nel vero senso della parola. Fantascienza non solo per i contenuti al suo interno ma anche per aver avuto talmente tanta fantasia da far ritrovare Woody e Buzz prima e farli entrare dentro la pizzeria dopo. E' il luogo dell'amicizia, influenzato anche dalla forte presenza di bambini e giocattoli nella sala giochi. Eppure è proprio lì che Sidd, il cattivo, trova i due giocattoli e li porta a casa propria.
C'è una forte differenza tra i due modi di fare, il comportamento, la stanza da letto dei due ragazzini della vicenda, Sidd e Andy. Il primo è maleducato e ha una stanza disordinata in primis e piena di sporcizia in secundis. Con poster di morti secche e di rockettari, con giocattoli della sorella "operati d'urgenza", insomma una stanza brutta e tenuta male. Il secondo è gentile, disponibile, amante dei giocattoli, un bambino tutto d'un pezzo. La sua camera è anch'essa piena di poster ma tutti di giocattoli, ordinata e pulita, insomma tutto il contrario di quella di Sidd. La loro forte dissomiglianza è dovuta (forse) anche al fatto di avere una sorella il primo più grande e quindi ingenua e piena di giocattoli da torturare, il secondo piccola, ancora una bambina che non influisce in alcuna maniera sul comportamento del fratello Andy. Anche la mamma ha un ruolo di primo ordine. Anche se la mamma di Sidd non viene mai inquadrata si potrebbe benissimo immaginare che non sta molto attenta al comportamento del figlio. Anche quella di Andy viene inquadrata pochissimo nel corso dell'intero film, giusto un pochino nel compleanno iniziale di Andy e in altre due o tre occasioni, eppure sembra una mamma disponibile e molto affettuosa. In questo film, infatti, non si dà molta importanza al ruolo della madre ma più che altro al comportamento del figlio. Sidd e Andy, insomma, si differenziano per la maggior parte delle cose, persino nei giocattoli che hanno a loro disposizione, Sidd per torturarli, Andy per giocarci assieme, come una vera famiglia.
L'amore è presente in minima parte. Non tanto l'amore tra Andy e i suoi giocattoli ma tra Woody e un giocattolo di Andy femmina, Bo Beep. Anche Buzz avrà modo, però soltanto nel secondo capitolo di tre della serie, di innamorarsi e di essere contraccambiato da una cowgirl, conosciuta da Woody nel corso della vicenda del secondo capitolo. Già all'inizio si intuisce che tra Woody e Bo c'è qualcosa di serio ma la conferma ce la diamo nel finale. E' Natale e i giocattoli si apprestano a sapere cosa abbia ricevuto Andy come regalo di Natale e Bo chiama Woody per baciarlo.
Una delle migliori scene è quella dei giocattoli che si apprestano a sapere in ben due momenti del film che cosa Andy abbia ricevuto come regalo. C'è ansia in Woody al compleanno di Andy mentre c'è ansia di Buzz a Natale. Le gag sono infinite per la gioia dei piccini, eppure anche i grandi si dovrebbero lasciare andare a questa meravigliosa storia di amicizia infinita. Sul finale, un regalo di Andy è un cagnolino. Chissà se diventerà come quello di Sidd. A giudicare dai due sequel non è proprio così.

"Io davvero mi chiedo perchè
quando tutto va bene
è gia tempo di accorgersi che
tanto bene non va.
Perchè un giorno sei lì e dallo spazio
ti arriva un bel tipo
e poi capitano le cose più strane a te.
Erano tutti amici miei
ma adesso non lo so
e sto qui a lottare per vivere.
Ero un grande
rispettato
ed ora non più
e l'amore poi, lei dove è andata non so.
E da quel giorno penso
che strane cose che a me
che strane
che strane cose che
che succedono a me.
Ho capito che non ci si può
fidare di tutti.
Ti volti anche un attimo
e ognuno pensa per sè
e ridono se li fai ridere ma è il momento che
finisci così dimenticato in una scatola.
Che strane cose che a me
che strane
che strane cose che
che succedono a me."

Anche questa canzone è un sinonimo di amicizia.

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