Regia di Joe Johnston vedi scheda film
Un gioco da tavola apparentemente innocuo per quanto intrigante, si rivela essere una scorciatoia per l'ingresso in un mondo da incubo, dove le probabilità e gli imprevisti del gioco non solo sono rappresentati dalle fantasie più spaventose che albergano nell'animo umano, ma si rivelano essere concreti e materiali.
Due coppie a distanza di decenni vengono messe in contatto tramite un cortocircuito spazio temporale e si dovranno aiutare a vicenda, pena la scomparsa nel limbo...
Da questa insolita ma efficace commistione di generi (fantasy, avventura e horror) nasce un film per tutti, mica solo per bambini, spaventevole e avventuroso più della media...
Ovviamente ci si può leggere senza tema di smentita la metafora della crescita: il bambino ha un atteggiamento tutto/nulla nei confronti della vita e delle persone (o le ama o le odia) e vive fino in fondo le situazioni, per cui piccoli problemi diventano drammi fantasmagorici. Piano piano nel tempo impara a dare razionalità alle sue azioni e a relazionarsi con chi lo circonda, accettando anche qualche compromesso...
Anche qui Robin Williams mostra il classico carattere sopra le righe, mostrando di trovarvisi benissimo.
La narrazione è ritmata con effetti speciali agli albori dell'epoca digitale, ma già credibili e gradevoli.
Tra i protagonisti si nota anche una acerbissima Kirsten Dunst, di soli 13 anni ma che era già al suo ... settimo film !!
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