Regia di Ettore Scola vedi scheda film
Scola arriva ad una svolta, grazie a questa pièce teatrale, a sua volta presa da un racconto di Friedrich Durrematt, riadattata con Sergio Amidei e da lui stesso, nel senso che tenta un strada diversa dalla commedia all’italiana, facendone un incrocio ben calibrato e certamente originale. Il collegamento si serve della presenza di un titolato del genere come Alberto Sordi, mischiato a meraviglia con dei mostri sacri di oltre alpe come Michel Simon, Charles Vanel e Claude Brasseur, la promiscuità dei generei e degli interpreti danno effettivamente il risultato sperato in maniera più che determinante, Sordi ha voluto delle garanzie , nel senso che non ha rinunciato a qualche suo siparietto, ma il film preso in sé stesso riesce ad uscirne in maniera più che equilibrata ed integra nel suo significato. Scola riesce nell’intento adoperando la storia che esce dal nostro panorama, e non sarà l’ultima volta che lo fa, proprio per avere degli agganci ben diversi e creare degli spunti che lo portano oltre il genere che lo ha visto nascere e crescere, tutto questo prima della celebrazione della commedia all’italiana di C’Eravamo Tanto Amati , che riassume un po’ tutto questo fenomeno che ha dato lustro al nostro cinema. Il film azzardo un discorso non molto popolare nel nostro cinema, in maniera anche edulcorata, ma che lentamente porta nel significato per niente sacrificato che la storia ha in serbo. La critica sociale e di costume, fa parte del genere, ma il processo che ne viene fuori ci fa andare oltre, portandoci di fatto, e con giochi velatamente coperti e scoperti, a riflessioni che fanno parte di altri campi ed il finale riesce a dosare i generi in maniera perfetta con una condensazione ed idea più che efficace.
una storia che ci porta oltre la commedia all'italiana
trovajoli molto efficace
il regista tentava strade diverse e qui ha ingranato bene
con qualche concessione al suo classico comico, riesce a disegnare bene quello che la storia richiede
un volto da non dimenticare mai
un po' in rimessa, ma sempre grande
lo scrivano contabile, ottimo come sempre
il conte e avvocato difensore, ironiuco ed efficace più di sempre
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