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I diabolici

Regia di Henri-Georges Clouzot vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su I diabolici

di angelina
10 stelle


"I morti sono là,invisibili,si mescolano alla vita,continuano nei loro piccoli compiti...."
"Celle qui n'etait plus" di Pierre Boileau e Thomas Narcejac

"Une peinture
 est tojours assez morale
 quand elle est tragique
 et qu'elle donne
 l'horreur des choses
 qu'elle retrace"
 "Les Diaboliques" di Barbey d'Aurevilly 1874

Nel cupo collegio di cui è il direttore,Michel Delasalle (Paul Merisse) tiranneggia sia la moglie Christine (Vera Clouzot),di ricca famiglia sudamericana,che l'amante Nicole (Simone Signoret) e tra le due donne,stanche dei continui soprusi,è nata un'insolita amicizia,oggetto di pettegolezzi e piccanti allusioni da parte degli altri due insegnanti dell'istituto.
Christine è di salute delicata e soffre di cuore,ma il marito non dà importanza alla sua malattia.
"E' un grazioso,piccolo rudere indistruttibile.Ci seppellirà tutti."è il suo commento abituale.
Michel è spietato anche con i suoi allievi,non esita a punirli per qualsiasi piccola infrazione,fa economia su tutto,anche sul cibo,e i ragazzi lo ricambiano con malevola antipatia e piccole,continue ribellioni.
Christine,che paga tutte le spese del collegio,compreso lo stipendio dell'amante di Michel,si ribella a questo regime da riformatorio e prende,inutilmente,posizione contro l'odioso marito,per difendere i suoi allievi.
Anche se riluttante e spaventata,la giovane donna accetta alla fine il piano di Nicole,per porre fine ad un'esistenza di soprusi e vessazioni,eliminando la causa di tutte le loro angosce.
Aprofittando di una breve vacanza,Nicole si fa accompagnare,con il furgoncino del collegio, a Niort,sua cittadina natale,dove con una scusa,l'amica attirerà il marito,costringendolo a venire a trovarla,per poi drogarlo con del sonnifero e infine,con l'aiuto di Nicole,la più determinata delle due,annegarlo nella vasca da bagno.
Da Niort,Christina telefona al marito informandolo che è sua intenzione divorziare e riprendersi la sua quota nella gestione del collegio,senza partecipare più alle spese.
Michel la raggiunge subito per dissuaderla,mentre Christine,pur tormentata da dubbi e sensi di colpa,di fronte all'atteggiamento arrogante e brutale del marito,abbandona ogni incertezza.
Il piano viene portato a compimento e,durante la notte,le due complici trasportano il cadavere di Michel,nascosto in un grande baule di vimini,fino all'istituto dove lo gettano nella piscina,per simulare un suicidio o un incidente.
La misteriosa sparizione del direttore crea un allegro scompiglio tra gli allievi e molte supposizioni da parte dei due insegnanti,ma,quando la piscina viene svuotata dal giardiniere per recuperare un mazzo di chiavi,del cadavere non c'è traccia.
Christine,che ha assistito alla scena,ha un collasso cardiaco e il suo medico curante avverte Nicole che le sue condizioni di salute sono molto precarie e che non deve subire altre emozioni.
Da quel momento si susseguono inspiegabili avvenimenti e misteriosi segnali sembrano provenire dall'al di là,mentre l'atmosfera del collegio si fa sempre più sinistra e inquietante.
Un noir straordinario,che si tinge di gotico e un ambiguo finale a sorpresa,in un' incalzante progressione drammatica,dove la suspense non dà tregua fino all'ultimo,imprevedibile colpo di scena.
L'universo morale di Clouzot è cupo e tenebroso come i suoi protagonisti:dal marito avido e crudele,all'amante determinata a perseguire il suo spietato obbiettivo,alla moglie fragile e tormentata,ma apparentemente complice di un macchinoso omicidio.
Clouzot,magistrale metteur en scène di torbide atmosfere,scandaglia nuovamente,con sguardo implacabile,la bassezza morale della "rispettabile" provincia francese,dove anche i personaggi marginali vivono squallide esistenze,intristite da una sordida mediocrità.
Un collegio sinistro,insegnanti che vivono di invidie e piccoli arrivismi,una coppia "diabolica" e una misteriosa piscina.
L'acqua fa da elemento metaforico e conduttore della narrazione,una sorta di fil rouge che si dipana dall'incipit all'epilogo.Sia essa la scura pozzanghera dei titoli di testa,o una pioggia battente che incupisce gli animi,o una torbida piscina dove si cerca invano un cadavere,o l'acqua di una vasca da bagno, dove un uomo viene affogato.
Fulcro emozionale di "Les diaboliques" il personaggio di Christine Delasalle,un'intensa Vera Clouzot in un duetto serrato con una altrettanto superba Simone Signoret,giovane donna fragile e sofferente,moglie tiranneggiata da un marito avido e brutale,complice per disperazione dell'amante di lui.
Tratto dall'avvincente noir "Celle qui n'etait plus" di Pierre Boileau e Thomas Narcejac,sceneggiato da Clouzot in collaborazione con Jérome Geronimi,impreziosito dalla incisiva e splendida fotografia di Armand Thirard,con una colonna sonora limitata a poche note incalzanti nei titoli di testa e nell'epilogo,"Les diaboliques c'est cependant sans doute son film le plus parfait...." (André Bazin,Les Cahiers du Cinema)
Un noir superbo,spietato,incalzante,con una magistrale direzione degli attori e un finale di ambigua e "diabolica" incertezza.

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