Regia di Henri-Georges Clouzot vedi scheda film
Capolavoro. Film solido e asciutto che cattura l'attenzione sin dall'inizio. Molto interessante la definizione dei personaggi. Vera Clouzot è un curioso esempio di contrasti e assurdità morali: benchè sapendo di fare il male e benchè divorata da dubbi prima e da rimorsi poi, procede inesorabile verso il delitto. Sono i suoi stessi conflitti interiori, l'aver calpestato la coscienza per soddisfare il suo odio e la sua sete di vendetta, a procurarle il mal di cuore. Perdipiù, in nome di una morale cristiana che è lontana dal comprendere, rabbrividisce davanti al divorzio ma chiude un occhio sull'omicidio... Simone Signoret è semplicemente diabolica, ma in realtà lo sono tutti e tre. Paul Merisse è antipatico e odioso come non mai. La rappresentazione della provincia francese è, al solito, poco edificante; e soprattutto cosa dovevano essere i collegi francesi negli anni 50! (vedasi anche "I 400 colpi"). Molto condivisibile la massima all'inizio: magari tutte le rappresentazioni del male suscitassero orrore come questa; oggi c'è il cinismo, l'indifferenza... Il finale ha di che farci prendere un infarto.
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