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I soliti sospetti

Regia di Bryan Singer vedi scheda film

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Lord Holy

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La recensione su I soliti sospetti

di Lord Holy
9 stelle

«The greatest trick the devil has ever pulled was convincing the world he didn't exist, and like that... he's gone.»

All'interno del capiente calderone dei thriller, questo film può essere ricondotto verso la corrente "dialettica". Credo sia fondamentale averne piena consapevolezza, onde evitare d'imbattersi in scorretti auspici. Si dimentichino gli indugi in sparatorie o le dominanze di estenuanti inseguimenti. Nulla di tutto questo è presente. Il bastone del comando è qui affidato con egemone scelta di campo ai dialoghi, alle conversazioni e ai confronti fra i diversi personaggi. La narrazione procede assai più tramite le parole che per mezzo di immagini. Il ritmo, di conseguenza, si mantiene su livelli alquanto blandi. Attenzione tuttavia a non cadere nell'errore di reputare assente la tensione, che si dimostra invece una componente curata, latente ma tangibile.

La storia progredisce secondo canoni a incastro robusti e concreti. Avvolge i dettagli nel mistero e nell'intrigo, in piena regola mistery. Avendo però qualche familiarità con il genere, devo ammettere che il finale mi ha colto assolutamente preparato. Prevedendone i trucchi, infatti, ben presto s'indovina l'identità del terrificante Keyser Söze, nel rispetto dell'aureo principio della massima improbabilità (o della banalità del male), come dice qualcuno. Ma dove non arrivano la costante suspense, le raffinate atmosfere del noir, l'intelligenza della conclamata sceneggiatura, bilanciano per fortuna gli attori, soprattutto nei volti di due protagonisti: il calamitico Gabriel Byrne (Dean Keaton) e il maliardo Kevin Spacey (Roger "Verbal" Kint).

In sostanza, da parte mia è senza dubbio una visione altamente consigliata. Voto: 9/10.

 

La trama

In California una nave esplode sul molo di San Pedro. L'unico sopravvissuto, un delinquente di mezza tacca, lo storpio "Verbal" Kint, è interrogato da Dave Kujan, agente doganale. Verbal rivela che sei settimane prima si era trovato inspiegabilmente in un confronto all'americana con quattro noti criminali: Dean Keaton, ex poliziotto corrotto; il violento McManus, col socio di rapine Fenster; lo specialista in esplosivi Todd Hockney. Sui cinque era finita per allungarsi l'ombra del fantomatico Keyser Söze...

 

La regia di Bryan Singer

Vi è chi lo definisce il suo capolavoro. Colpisce comunque per il talento rivelato già a quella giovane età.

 

Gli interpreti

Kevin Spacey

Un eccelso Roger "Verbal" Kint, magnetico nella sua forte presenza scenica.

Gabriel Byrne

Sa come catturare l'attenzione e il suo Dean Keaton ne trae vantaggio.

Chazz Palminteri

Discreto. Egli è Dave Kujan, agente speciale della polizia doganale.

Pete Postlethwaite

Piccolo ma soddisfacente ruolo dell'impassibile Kobayashi.

 

La colonna sonora

Niente male. La musica di John Ottman si dimostra adatta al genere. Un degno esemplare di buona accompagnatura.

 

Cosa cambierei

Non ho critiche rilevanti.

 

 

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