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Carambola

Regia di Ferdinando Baldi vedi scheda film

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La recensione su Carambola

di giurista81
7 stelle

Western scatenato che coinvolge il produttore Manolo Bolognini, papà finanziario di Django, intenzionato a vendicarsi del "furto" messo in atto da Giuseppe Colizzi, responsabile di avergli soffiato Terence Hill, dopo la produzione del sotto django Preparati la Bara!plasmando la fortunata coppia con Bud Spencer.

Bolognini allora mette in atto quello che è un vero e proprio plagio del duo Spencer-Hill, ingaggiando Antonio Cantafora e Anam Edel truccandoli e vestendoli a immagine dei due più famosi attori. Il risultato finale è sbalorditivo. I due sono dei veri e propri cloni, hanno le stesse movenze, le medesime espressioni e da lontano sembrano rispettivamente Terence Hill e Bud Spencer. Bolognini li fa doppiare da Pino Locchi e Glauco Onorato, ovvero i due doppiatori ufficiali del duo, e lo fa senza chiedere alcuna autorizzazione. Spencer e Hill ci rimangono male, ma non possono fare altro. Vengono poi ingaggiati un folto gruppo di caratteristi acrobati, ci sono Nello Pazzafini (Giocondo in Non c'è Due senza Quattro), Luciano Catenacci (il greco de Pari e Dispari) e Pietro Torrisi, il butta fuori del bar di Bomber. Non mancano le gag tipiche del sorrisi & cazzotti, addirittura una anticipa il tiro alla fune proprio di Bomber, con scazzottate che vedono Edel contro tutti e Cantafora che lo punzecchia e resta a guardare per poi entrare in scena con salti, calci e giochetti di prestigio (nella fattispecie con un cigarillo) che culminano in una serie di schiaffi al malcapitato con il proverbiale "non c'hai capito niente, eh?" (ripreso da Il mio Nome è Nessuno). Baldi però, fido regista del produttore, preme sul pedale dell'acceleratore e introduce anche dei momenti demenziali. A esempio vediamo l'emulo di Spencer caricarsi un cavallo troppo stanco sulle spalle e portarselo in giro per il deserto... Alla faccia del brocco, verrebbe da dire... E poi ancora una scazzottata in una palestra di Kung Fu girata con inquadrature sparate su degli specchi deformanti che paiono usciti da una creazione pittorica di Pablo Picasso.

La sceneggiatura elabora un soggetto di Mino Roli che punta più sulle gag che sul contenuto. I nostri vengono fatti evadere da una miniera, dove sono finiti dopo una partita di biliardo, per porre fine a un traffico di armi che vede un ricercato tedesco condurre il gioco. E' Franco Fantasia, un genio che finirà male. I due sono peraltro entrati in possesso di una pistola inglese sottratta a "qualcuno che sta molto in alto nello stato maggiore, tanto da costituire un segreto di stato". Lo viene a sapere un nobilotto, il bravo Horst Frank (attore feticcio del regista), che si mette alla caccia dei due, ricercati in contemporanea anche dalla polizia perché evasi. Ritmo dunque scatenato, cadenzato dalla divertentissima musica del trio Frizzi-Bixio-Tempera che strizzano l'occhiolino agli Oliver Onions con la loro You Can Fly cantanta dai Dream Bags. 

Edel e Cantafora sono davvero bravi, non fanno rimpiangere troppo l'assenza dei titolari, li potremmo definire delle sorprendenti riserve. Non mancano i fagioli, così da poter definire il film un fagioli western. Vediamo addirittura Edel, che qua è attratto pure dalle belle figliole (la buon Melissa Chimenti in formato messicano piccante), riempiere un panino grande quanto una forma di formaggio con una pentolata di fagioli. Per rendere il tutto surreale, poi, ci beve sopra una quantità infinita di bicchieri di latte. Un'ossessione questa per il latte, tanto da mandare in paranoia un barista che lo incontra tutte le volte sebbene cambi continuamente posto di lavoro (a inizio film gli ha sfondato tutti i bicchieri di latte perché inidonei a resistere alla sua presa).

Cantafora invece se ne va in giro a chiedere cosa debba fare per giocare a biliardo, perché la sua è una missione smisurata. Incontra un peone, il solito Ignazio Spalla, che gli proferisce una frase che sarà riutilizzata da Paul W. Anderson, tramite Raul Bova, in Alien vs Predator: "I nemici dei miei nemici sono miei amici". 

Girandola di colpi di scena finale con i due che debelleranno il traffico di armi clandestine fornite all'esercito messicano, ma dovranno restituire la pistola inglese e un bottino di soldi da cui saranno stornati mille euro. Inevitabile litigio finale tra i due, peraltro leit motive di tutto il film con Edel che vuol strangolare Cantafora proprio come Spencer con Hill. Bella la soluzione finale di Baldi che, con una carrellata, sulla sabbia del deserto ferma la macchina da presa sulla scritta "FINE" arata sulla sabbia. Un epilogo simpatico per una pellicola che ebbe un discreto successo al punto da avere un sequel ufficiale: Carambola Filotto... Tutti in Buca (1975). Non eccezionale, ma simpatico e spensierato. Assai meno male di quel che si legge.

 

A cura di Matteo Mancini, autore di Spaghetti Western Vol.1, Spaghetti Western Vol.2 e Spaghetti Western Vol.3, quest'ultimo in fase di revisione evoluta.

 

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