La recensione su Mamma o papà?

Somo ancora incredulo. Eppure è tutto vero. Ero deciso, decisissimo, a fare a pezzetti questo film, sulla carta emblematico di un tipo di cinema italiano che detesto (quello piacione, quello Bisiofinocchiaro per intenderci) e invece mi son trovato davanti ad uno dei piu' bei film visti negli ultimi mesi. Praticamente perfetto, in tutto, dalla recitazione al commento musicale, dalla regia ai dialoghi, tutto. Che poi va anche detto che lo STILE del regista Riccardo Milani (almeno per questo suo film) è parecchio originale se pensiamo al panorama del cinema nazionale. Non è del tutto una commedia, ha un sapore spesso agrodolce, fa ridere (e molto) ma certo non è un film comico. Diciamo che è la storia di una coppia in crisi e dei loro giovani figli che vengono sballottati da un coniuge all'altro. Lo so che detta così sembra una commedia ordinaria ma giuro che non è così. Le soluzioni realizzate dagli sceneggiatori sono sempre accattivanti e gustose, le svolte sempre godibili, il finale geniale. Insomma promosso al 100%. Piccola parentesi sulla regia. Di Riccardo Milani non ricordo cosa ho gia' visto: so solo che ha diretto svariati sceneggiati per la tv ma soprattutto di lui ricordo una bellissima trasposizione al cinema del romanzo (gia' di per se' geniale) "La guerra degli Antò'" scritto dalla bravissima Silvia Ballestra. (E giusto per l'angolo del gossip aggiungo che Milani in questo film dirige la moglie che è -credo pochi lo sappiano- la stessa Paola Cortellesi). La vicenda parla di una coppia giunta ad esaurimento del rapporto e in vista di un prossimo divorzio col problema di che farne dei tre giovani figli. Il tutto costellato di piccoli snodi narrativi tutti gustosi e molto divertenti, pur con qualche momento -come accennavo- malinconico che attribuisce all'opera uno spessore che va oltre la solita commedia comica. Anzi lo voglio proprio dire: Milani con questo film apre una nuova via al cinema italiano, mettendo al bando stupidaggini, banalita' e volgarita'. Le musiche sono scelte con molto buon gusto e non solo le canzoni (c'è posto anche per una manciata di punk e rock'n'roll!) ma anche le musiche composte per il film, quelle che accompagnano e sottolineano le varie scene, sono funzionali e adattissime. Poi un dettaglio che mi ha colpito: il film è ambientato a Treviso (con protagonista la Cortellesi mi aspettavo il solito film "romanocentrico") e questo è un altro punto a favore perchè arricchisce l'opera di un sanissimo spirito provinciale. Ecco, stavo appunto dicendo che l'accento che si ascolta è per lo piu' quello veneto (anche se non certo ostentato, diciamo equilibrato) allora io non capisco come diamine ha fatto la romanissima Cortellesi a imparare la dizione trevigiana meglio di un trevigiano, la sua cadenza è pressochè perfetta e ne deduco che solo una grande attrice può fare una cosa del genere (e lei lo è, ma di questo ero gia' consapevole). E veniamo -appunto- all'ottimo cast. Detto di una Cotellesi magnifica (superba perfino nelle minime sfumature), diciamo di un Albanese anche lui fantastico (dopo lo scivolone del suo film -scarsino assai- con Verdone). E poi c'è un manipolo di comprimari e caratteristi davvero in forma. La bella Matilde Gioli in una piccola parte. Il sempre effiace Claudio Gioe'. Roberto De Francesco, Stefania Rocca e Anna Bonaiuto: tutti bravissimi, con una nota speciale per un' eccezionale Bonaiuto. Ma a mio avviso chi esce dal film come un gigante è il "solito" fenomenale Carlo Buccirosso, il cui talento trovo che ormai non abbia piu' limiti, lui è da applauso a scena aperta e vale da solo il prezzo del biglietto.
Insomma doveva essere una "commediola" ed è un inatteso esempio di ottimo Cinema Italiano.