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Amici miei

Regia di Mario Monicelli vedi scheda film

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bukowski91

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Amici miei

di bukowski91
10 stelle

Il Mascetti, il Melandri, il Necchi, il Perozzi, il Sassaroli. Cinque amici cinquatenni che nella Firenze degli anni 70 cercano atrraverso le loro "zingarate" di sconfiggere la noia che li affligge. Come ha scritto un altro utente si respira quasi un'aria di mrte e si cerca dio esorcizzarla in qualunque maniera.
Il film è diviso sostanzialmente in tre parti: nella prima assistiamo alla noia iniziale e alla preparazione di una zingarata, seguita poi dal ricordo di quella più lunga mai portata avanti dall'allora quartetto, perché il Sassaroli lo conosceranno proprio in quell'occasione, ed anche lui cambierà la sua vita noiosa in preda ad una moglie fuori di testa. La seconda parte esamina il personaggio chiave, il conte Lello Mascetti. Egli è un nobile decaduto, poiché ha dilapidato il suo patrimonio e quello di sua moglie per affari sbagliati. il conte rappresenta tutta una categoria di persone, nobili soprattutto, che negli anni del boom economico hanno strafatto senza pensare che un giorno, prima o poi, quella situazione di benessere sarebbe cambiata. C'è infatti un passaggio, che potrebbe passare inosservato, in cui il Necchi accenna ad una flessione della lira, che invece riassume tutta la tematica del film: i bei tempi sono passati così come le illusioni di ricchezza di un tempo ed anche la cosiddetta "commedia all'italiana" è ormai al canto del cigno. Mentre gli altri quattro sono inseriti nella società, il Sassaroli è un chirurgo, il Melandri è architetto comunale, il Necchi ha un bar di proprietà e il Perozzi è capo-cronista al quotidiano di Firenze, il povero conte è costretto a chiedere continui prestiti ai suoi amici che in realtà non lo sono perché non sarà mai in grando di renderglieli. Tuttavia ha mantenuto i suoi "vizietti" come la Titti, la sua amante minorenne. Nella terza ed ultima parte abbiamo la morte che bussa alla porta del Perozzi, che aveva problemi di cuore da diverso tempo e non ha retto all'ultima zingarata, che ha avuto come vittima il pensionato Righi, ignaro che i suoi compagni non erano neanche lontanamente spacciatori di droga in lotta con "i Marsigliesi". Così al funerale del Perozzi assistiamo all'ennesimo scherzo ai danni del Righi, poiché gli dicono che il morto era un traditore così è stato eliminato. Nello stesso tempo i quattro amici ridono e piangono con la certezza che la loro vita non sarà eterna....nel frattempo meglio brematurare la supercazzola manco fosse antani in prefettura con scappellamento a destra....

Su Mario Monicelli

Si vede che non è un film scritto da lui ma lo dirige con estrema maestria. Memorabile

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