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American Assassin

Regia di Michael Cuesta vedi scheda film

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La recensione su American Assassin

di Marco Poggi
6 stelle

Continua senza scossoni la resurrezione mediatica di Michael Keaton che qui annichilisce i due protagonisti/rivali grazie all'interpretazione del suo addestratore violento e tutto d'un pezzo.

Sopravvissuto a una strage terroristica dove gli ammazzano la fidanzata, il protagonista, diventato una testa calda, prima viene arrestato e poi mandato in un centro addestramento gestito da un ex-assassino che lo trasforma in un killer. Film violento che inserisce bene la guerra americana ai terroristi islamici nella Roma di "SUBURRA", con set in loco. Continua senza scossoni la resurrezione mediatica di Michael Keaton che qui annichilisce i due protagonisti/rivali grazie all'interpretazione del suo addestratore violento e tutto d'un pezzo. La scena dove Taylor Kitsch lo tortura strappandogli le unghie lo dimostra ampiamente, i suoi bat-film dove lo si vedeva sottomesso a tre cattivi della Dc Comics crati da Bob Kane sono davvero un lontano ricordo, qui si mangia vivo l'intero  cast giovanile che dovrebbe essere il perno della vicenda...e non è cosa da poco, per un attore creduto finito da anni. Nel cast, l'afro-americana Saana Lathan rispunta fuori dai set di "ALIEN VS PREDATOR""BLADE" per rifare, in versione femminile, ciò che sa fare meglio Samuel L. Jackson in  "XXX", anche se i suoi duetti con Keaton e O'Brein hanno il loro perché.  D>evo comunque ammettere che l'attrice che interpreta l'iraniana che collabora con Keaton e O'Brein non è male davvero, peccato sia solo un "mezzo" per agguantare il cattivo, non un'infatuazione amorosa, perché in questo film non c'è spazio per l'amore, che è solo un ricordo che s'intravede nelle drammatiche scene iniziali. Il film vorrebbe soffermarsi sui caratteri simili che hanno il buono Dylan O'Brein e il cattivo Tsylor Kirsch che hanno avuito lo stesso istruttore, ma non solo si fanno soffiare la palma di miglior personaggio da Keaton, ma conbtribuiscono a far sterzare il film quasi nel bondismo alla Daniel Craig, visto il finale letteralmente al cardiopalma. Restano comunque la frase forte: "Ci addestrate a diventare assassini", che comunque non giustifica le azioni del cattivo ed i colpi di testa del buono,  l'oecchio di Taylor Kitsch strappato a morsi da un toertirato Michael Keaton mai domo e il cameo quasi invisibile dell'ex-Poirot tv David Suchet, nel ruolo di un grosso papavero americano. Qua e là si notano facce italiane conosciute, nella corposa parte girata a Roma.

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