Regia di Michael Bay vedi scheda film
Se lo scorso capitolo si apriva con una sequenza di dinosauri che pareva Malick con le esplosioni, questo nuovo episodio dei Transformers comincia con dragonstorm che spara palle di fuoco per aiutare Mago Merlino. Questo dovrebbe bastare, ma approfondisco.
C’è la grandeur di Michael Bay, la capacità di gestire situazioni gigantesche ed apparentemente insormontabili, l’abilità di spendere duecento milioni di dollari e realizzare qualcosa che ne sembra fatta con quattrocento. C’è la narrazione per ellissi portata alle sue estreme conseguenze e quella ipercinetica delle scene di azione.
Ma c’è anche la stanchezza di una serie che probabilmente ha esaurito ciò che aveva da dire con quel quarto capitolo così astratto ed anarchico, che se ne infischiava di tutto e faceva partire il finale ad un’ora e mezza dai titoli di coda. Pur rimanendo intatta la maestosità con cui caos (digitale) e guerra (muscolare) vengono messi in scena, l'impressione è che questa non riesca più da sola a trainare il carro. E non è un caso se la parte più interessante sia quella dove Bay smette di fare se stesso e cerca di giocare sul campo di James Cameron. Sulla lunga distanza (la durata è come sempre eccessiva) sembrano ancora più evidenti le cose che non funzionano e all’affaticamento degli occhi si aggiungono gli sbadigli.
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