Regia di Sergio Castellitto vedi scheda film
Castellitto ci ha abituato a ritratti di donne particolari , e con Penelope Cruz ha dato vita a storie interessanti e coinvolgenti .Stavolta sceglie Jasmine Trinca attrice di nicchia , sottovalutata per lungo tempo e che ora cresciuta, può cimentarsi in ruoli forti .Fortunata dalla vita ha avuto solo sofferenze e delusioni, e ora deve accudire sua figlia che dopo la separazione ha problemi psicologici . Conosce cosi un medico che le insegna l arte della pazienza, e di cui si innamora , forse per evadere dalla realtà poco piacevole. Roma ormai non è più quella dei quartieri popolari, ma ha inglobato non digerendo del tutto , altre etnie , e stili di vita molto diversi tra loro . La capitale non ha più quella grande bellezza, ma solo caos e miseria come molte altre metropoli . Dopo varie vicende la protagonista capisce che il passato pesante che ci portiamo dietro, ci segnerà sempre e che i sogni muoiono alla alba. Ma avrà la forza di rinascere perche ha quella forza interiore che le fa accettare ogni sfida e scavalcare ogni ostacolo . Accorsi dà l idea di una energia compressa, tesa, mentre la Trinca è esplosiva e istintiva , col suo corpo cosi debordante e la sua capigliatura scarmigliata. Molti hanno scomodato paragoni con la Magnani, ma mi sembrano fuori luogo , cosi pure le somiglianze con Pasolini che aveva una altra visione e usava, si ricordi , gente del popolo tra gli altri attori . Qui lei è oggetto sessuale e di desiderio di tre uomini , l ex marito, l'amico psicolabile e il dottore , ma essendo troppo indipendente e irruente, non viene compresa da nessuno dei tre . Film fisico che dà delle emozioni, e che comunque riesce a essere intenso . L unica pecca forse sono i troppi incidenti e eventi funesti, che colpiscono tutti, chi più chi meno.
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