Regia di Massimiliano Bruno vedi scheda film
Per girare un documentario sulla comunicazione ai tempi dei social-network, Nina si rivolge ai suoi papà – l’uno biologico, tardivamente consapevole ma non pervenuto; il secondo, cresciutala fino a 15 anni, andato via scoperta la verità – volendoli come protagonisti. Costoro, entrambi professori (di matematica il primo, l’altro in letteratura), non potrebbero essere più diversi nel rapporto con la tecnologia. Perciò la giovane propone loro uno “scambio” nel mondo virtuale: colui che è perennemente iper-connesso deve lasciare la rete per un paio di mesi; nello stesso tempo, quello dei due più all’antica comincerà la sua “esistenza su Internet”.
Il carino pretesto narrativo viene declinato in una serie di facili gag sulle opposizioni caratteriali dei due uomini, alle prese con circostanze comiche abbastanza divertenti. Nel corso della storia i personaggi secondari vengono un po’ messi da parte (insegnanti, alunni e altre simpatiche figure meritavano maggior cura). Non volendo essere satira ma morbida commedia di costume (nella seconda parte la vicenda sfiora il patetico), si mantiene cautamente in equilibrio tra moralismo e atteggiamento finto trasgressivo, senza esprimere giudizi di condanna o approvazione per l’(ab)uso dei dispositivi tecnologici, tranne che in una lieve messa alla berlina di coloro che ne sono in qualche modo ossessionati (il gruppo per “disintossicarsene” rappresentato non è tanto lontano dalla realtà).
Dopo la visione – gradevole ma non memorabile – verrebbe spontaneo andarsi a (ri)leggere il saggio di Umberto Eco, eventuale titolo alternativo del film: Apocalittici e integrati.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta