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L'ora legale

Regia di Salvo Ficarra, Valentino Picone vedi scheda film

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La recensione su L'ora legale

di germanomaniscalco
8 stelle

Speciale TG1 "Senza Scuse" del 15/01/2017, video clip "Italia Europa a confronto" di Bruno Bozzetto e "L'ora legale" di Ficarra e Picone. Cosa hanno in comune ? Perchè li sto citando insieme ? Perchè a vederli insieme, oppure nel tempo con qualunque cadenza, hanno un filo conduttore, un legame concettuale espresso in una battuta presente nel film dei nostri conterranei: "Volete il cambiamento, ma quanto siete disposti voi a cambiare ?". La loro risposta è nel finale del film: armiamoci e partite, Nimby. N.i.m.b.y.: Not In My Back Yard, letteralmente: "Non nel mio cortile". Finale amaro per un film comico. Finale disperante, finale pessimistico, finale che mi ha impietrito ma non sorpreso. Seguendoli con simpatia anche su "Striscia la notizia" Ficarra e Picone non poche volte hanno fatto delle battute dal contenuto politico-sociologico (così come sociologica è la trama del fumetto di Bozzetto) sul nostro essere italiani, che me ne ha fatto apprezzare l'intelligenza, oltre alla loro istintiva vis comica. Ficarra e Picone fanno campagna elettorale per candidati opposti. Il cinico Ficarra per il sindaco in carica (vecchio marpione "democristiano"), Picone per il candidato professore, paladino della legalità. La città vota per "il cambiamento", per il professore. Dei due vince Picone, ma Ficarra non-perde. Anzi salta subito sul carro del vincitore, si schiera in prima fila indossando una felpa con su scritto "cognato". Lo spunto della felpa chissa dove l'avranno presa. Il cambiamento porta gioie ma anche oneri. Le gioie sono una città pulita, una amministrazione efficiente a difesa del cittadino e non delle varie consorterie. Ma comporta oneri per tutti. Ma proprio per tutti. I dipendenti comunali, timbratori seriali di cartellini e frequentatori di bar in orario di ufficio, abbandonano i bar e si precipitano in ufficio, facendo crollare le entrate dei bar. Le guardie forestali devono gestire in modo più capillare il territorio e così Ficarra, guardia forestale a sua insaputa ma non ad insaputa dello stipendio, deve reindossare la divisa e scarpinare bosco per bosco. I vigili urbani devono evolversi in sceriffi senza macchia e senza paura e non devono guardare in faccia nessuno, siano amici o parenti. La raccolta dei rifiuti costringe ogni singolo cittadino a gestirla a monte, quando prima era così facile sbarazzarsene: tutto in un mucchio. E le tasse locali vanno fatte pagare a tutti. Anche a Leo Gullotta, il prete che gestisce un locale della canonica come un B & B e non paga un centesimo di tasse in quanto ufficialmente "luogo di culto". Ed ecco che iniziano i guai per il sindaco-onesto. La situazione comico-satirica più divertente per me (ma io sono prevenuto) è vedere che è il prete a coordinare la montante protesta anti sindaco-onesto, oltre ovviamente ai nostri due eroi, Ficarra il cinico sempre pronto a fiutare l'aria che tira, Picone il pentito. Gullotta, (se lo sceneggiatore ha avuto questa pensata vuol dire che non sono solo io il prevenuto) il prete-carbonaro, offre la chiesa come luogo di incontro e progettazione per la cospirazione montante. Alla fine pensano di incastrare il sindaco con l'accusa di abuso edilizio, perpretato a sua insaputa, e lo costringono alle dimissioni. E consentono il ritorno del vecchio marpione-intrallazzatore con cui si chiude il film. Questo l'amaro finale. Rivolgendosi alla piazza con la domanda di cui sopra la piazza risponde con un coro unanime "Dimissioni, dimissioni". Quella stessa piazza che lo aveva acclamato al grido "Onestà, onestà" qualche mese prima. Durata del periodo dell'ora legale. Bella metafora del nostro essere "cittadini responsabili" e mi viene in mente Mani Pulite. Per illustrare visivamente il cambiamento di umore degli italiani, dall'appoggio all'astio nei confronti dell'operare della Magistratura, a suo tempo, presi la locandina del film "Uomini e ladri" con Totò (il ladro) ed Aldo Fabrizi (il carabiniere). Nella locandina si vedeva Totò ovviamente inseguito da Fabrizi. Elaborandolo al computer su un sito, da me gestito, bastava passare il mouse della locandina per vedere Totò (il ladro) inseguire Fabrizi (il carabiniere). Bombardati dalle Tv, private e pubbliche, nel giro di pochi mesi i ladri rovesciarono le parti e si diedero a dare addosso ai magistrati. E gli italiani dietro. Un film per ridere e per amaramente riderci addosso.

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