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L'ora legale

Regia di Salvo Ficarra, Valentino Picone vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'ora legale

di AndrewTelevision01
6 stelle

Salvo Ficarra

L'ora legale (2017): Salvo Ficarra

"L'Ora Legale" è un film diretto e sceneggiato dal duo comico siciliano Ficarra e Picone. ll film inizia presentandoci l'attuale condizione di Pietrammare, una città immaginaria della Sicilia, altamente corrotta, piena di problemi (es. strade rovinate, immondizia nelle strada, inquinamento). L'attuale sindaco Gaetano Patané è stato sempre votato dai cittadini (i quali hanno tenuto un occhio chiuso) da 15 anni, ma adesso essi si sono stancati della corruzione e delle raccomandazioni e, grazie alla fiducia del possibile nuovo sindaco Pierpaolo Natoli, decidono di voler cambiare la situazione del loro paesino; ma non l'avessero mai fatto. Difatti, dopo l'elezione del nuovo sindaco, Natoli decide di essere un sindaco onesto, facendo pagare qualsiasi multa (anche quella considerata più inutile, ma importante per egli) su qualsiasi cosa. Inoltre, Natoli introduce la raccolta differenziata, e anche qui la multa vien considerata se non si buttono i prodotti nel loro "posto". I cittadini non sono pronti a questo tipo di (come la chiamano loro) "dittatura" e persino i vigili stessi (i quali non erano presenti fino all'elezione del nuovo sindaco) sono stufi di questo modo "onesto" di lavorare. Salvatore e Valentino sono gli unici che possono contrastarlo, poiché imparentati. Di mezzo vien messa persino la mafia per portare Natoli a dimettersi. Il film finisce con Natoli che si dimette e il ritorno di Patané, tornando com'era prima. Della serie, "si stava meglio quando si stava peggio".

Vincenzo Amato

L'ora legale (2017): Vincenzo Amato

Il film mi è molto piaciuto. Anzi, non lo considero un film, ma una critica. Questo film è una critica pesante sul modo di vivere del sud, e vien rappresentato molto bene, ovvero: ipocrita, opportunista ed essenzialmente "delle proprie radici". Vorrei specificare bene quest'ultima affermazione (per altro son siciliano, qui non c'è bisogno che dite "eh, ma tu non rispetti il sud"): per "delle proprie radici" intendo quel tipo di società che anche se dice di voler cambiare, alla fine si ritrova a voler tornare come prima, perché si è reca conto dello sbaglio compiuto; ma è uno sbaglio voluto o non voluto? Il film ci insegna a non fidarci ad occhi chiusi delle persone, soprattutto in questo caso di chi si approfitta del voto pubblico per "combinare casini". Difatti, i cittadini del film son molto stupiti dal rapido cambiamento e da come esso sia così "cambiato". Tra l'altro il film, sì, è inteso per una particolare area dell'Italia ovvero la Sicilia, ma è indicata anche (ovviamente, credo) a tutte le altre regioni italiane, che son messe come questa cittadina. Il film da una propria critica persino alle raccomandazioni, come giusto che sia. L'esempio più lampante si può dare al sindaco Natoli, cui ha una figlia che è riuscita ad andare al conservatorio NON per le sue capacità (a quanto ho capito), ma grazie alla presenza del padre, raccomandandola. Ficarra e Picone sono riusciti a criticare in 95 minuti una maggioranza di cosa di cosa può e potrebbe accadere in tali città. I cittadini vengono rappresentati come gentisti, proprio perché parlano, ma tentano a non cambiare e, quando cambiano, vogliono tornare indietro. 

Salvo Ficarra, Valentino Picone, Vincenzo Amato

L'ora legale (2017): Salvo Ficarra, Valentino Picone, Vincenzo Amato

I protagonisti sono Salvatore e Valentino: Salvatore, rappresentato come tipica persona ipocrita (nel voto) che "fa il lecchino" per mantenere un posto di lavoro e Valentino, rappresentato come colui che sembra essere intelligente, ma che in realtà sbaglia sin dal principio; votando e sostenendo il sindaco Natoli. Gli altri personaggi sono Francesca, ovvero la fidanzata di Valentino, la quale sarà sempre d'accordo con lui, Betti, la figlia di Natoli che nonostante per la notizia della raccomandanzione, continua a sostenerlo, ma senza successo; proseguiamo anche per i personaggi minori come i due carabinieri Michele, il cui attore Antonio Catania è conosciuto per il personaggio di Lopez nella serie tv italiana "Boris" e Gianni, interpretato da Sergio Friscia, famoso cabarettista e showman italiano; per finire vi è Don Raffaele, interpretato da Leo Gullotta, famoso doppiatore di Joe Pesci e storico doppiatore di Manny nei primi film de "L'Era Glaciale" (per fare due esempi).

Salvo Ficarra, Valentino Picone

L'ora legale (2017): Salvo Ficarra, Valentino Picone

Per quanto riguarda la recitazione, Ficarra e Picone se la cavano molto bene: conoscono bene i propri ruoli e hanno tempi comici molto caratterizzati. Apprezzo molto come entrambi si siano immedesimati bene nei loro personaggi per essere seri nel ruolo, soprattutto per quanto riguarda Ficcarra. Niente da dire sul sindaco Patané, interpretato da Gaetano Sperandeo, il quale vinse nel 2001 un David di Donatello per migliore attore non protagonista nel film "I Cento Passi": il suo ruolo non è molto presente, anche perché lo definisco come personaggio secondario, ma rimane comunque passabile per la sua comicità spicciola. Egli rappresenta un Berlusconi siciliano, perché pensateci: i cittadini lo rivogliono perché quando si stava lui, si stava meglio: stessa cosa la pensa una buona parte degli italiani (non tutti si intende, eh). Per quanto riguarda il sindaco Natoli.. coff coff.. ehm.. come posso dire? E' UN CANE SENZA APPELLO! Mi spiace per l'attore che lo interpreta, Vincenzo Amato, il quale ha interpretato nel ruolo di Salvatore in "Nuovomondo", dove ha ottenuto una nomination per il David di Donatello nel 2007, ma in questo film non si sforza di utilizzare un po' di pathos. Mi ha dato molto fastidio il fatto che per tutto il film non si fosse neanche un minimo, anche perché ricopre un ruolo importante per il film: il cambiamento della città. Persino nella sua scena finale, quando deve parlare al pubblico non tende ad utilizzare un'emozione in particolare, non tende ad essere credibile in ciò che dice, e proprio come dicono i suoi concittadini, quando parla di onestà sembra un buffone (ma lì è un altro discorso). E infine la figlia Betti, che se la cava bene e non è neanche un attrice professionista. E' molto naturale e riesce a dare molta attenzione al suo ruolo, diciamo. Ebbene, questa era la recensione di "L'Ora Legale". Film che mi è abbastanza piaciuto: il voto massimo che posso dare è un 8. (Devo ammettere che quest'anno è partito bene coi film, persino con le commedie!).

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