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Timecop. Indagine dal futuro

Regia di Peter Hyams vedi scheda film

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La recensione su Timecop. Indagine dal futuro

di Dom Cobb
6 stelle

"Timecop" credo che coincida con il massimo periodo di notorietà artistica - nonchè status di "star" - di Jean Claude Van Damme; quando, cioè, il belga era ancora un giovane eroe d'azione che attirava il pubblico in sala. Ne è una dimostrazione il fatto che il film, costato 30 milioni di dollari (una buona cifra in proporzione al resto dei titoli che compongono la filmografia dell'attore) ne abbia incassati oltre 100. In realtà la "moda" relativa a questo cinema d'azione "medio" (cioè fatto di budget non spopositati e di trame d'azione lineari) durò solo per un numero relativamente limitato d'anni: più o meno fino alla fine degli anni '90, inizi 2000; poi il genere in sè implose su se stesso, fagocitato dai blockbuster "stile Michael Bay/Roland Emmerich" prima e in seguito dall'ondata dei cinecomics Marvel/DC: effetti speciali come se piovesse, trame ingarbugliate atte a generare sequel (e crossover) a non finire, budget pari a manovre finanziarie, gigantismo a tutti i costi. La generazione di questi attori/atleti d'azione, per poter sopravvivere, finì schiacciata all'interno del mondo dei DTV (Direct To Video), girando filmetti d'azione dai budget risicati ed ambientati tutti in est Europa, dove i costi di produzione sono ovviamente più bassi. Van Damme è forse uno dei volti più riconosciuti ancora oggi di questa generazione di action heroes anni '90, ma sono parecchi ad essere passati dal grande schermo al semi-oblio dei DTV: gente come Steven Seagal, Wesley Snipes, Jeff Wincott, Dolph Lundgren, solo per citarne alcuni, ormai (purtroppo) sono visti come dei "vecchi arnesi" di un'epoca passata. Timecop parte da una base fantascientifica, ovvero quella dei viaggi nel tempo: nel 2004 (il futuro visto dal film) il governo degli Stati Uniti ha creato una sezione di polizia che, attraverso una capsula temporale, viaggia nel passato per impedire che avvengano salti temporali a scopi delinquenziali (omicidi, speculazioni finanziarie); uno degli agenti in servizio è Max Walker (Van Damme), tormentato dal fatto che 10 anni prima un gruppo di uomini, senza un motivo apparente, aveva fatto irruzione in casa sua uccidendo la giovane moglie (Mia Sara). Indagando scoprirà che il responsabile è il senatore McComb (Ron Silver), un arrogante e spregiudicato politico che ha messo in atto, proprio con l'ausilio dei salti nel tempo, una feroce "stangata" che gli permetta di conquistare il posto di Presidente degli Stati Uniti. Come dicevo, se l'incipit della storia ha presupposti fantascietifici, in realtà il film è, a tutti gli effetti, un poliziesco d'azione in cui i salti temporali rappresentano una "variazione sul tema". Ampio spazio è dato alle indagini condotte da Van Damme il quale, saltando tra il 1994 ed il 2004, si scontra con gli scagnozzi del senatore corrotto; i salti temporali, perciò, sono limitati nell'arco di questi dieci anni, escludendo due puntate più indietro nel tempo: una nel 1929 durante la crisi economica ed un'altra durante la guerra di secessione. Il personaggio di Van Damme, oltre ad incastrare il politico malavitoso, si dannerà l'anima per salvare la vita anche alla moglie impedendo il suo omicidio.

Van Damme; sullo sfondo la macchina del tempo.

Ai comandi del film, in cabina di regia, c'è il vecchio artigiano Peter Hyams, il quale, nella sua variegata filmografia, ha ripetutamente toccato il genere fantascientifico con spruzzate di thriller e d'azione: "Capricorn One", "Atmosfera Zero", ma anche "2010" sono titoli che meritano una visione. Hyams gira "Timecop" con mano solida e sicura, gestendo gli sviluppi della trama con scene d'azione girate altrettanto bene. Il film presenta due importanti sequenze d'azione, che uniscono le sparatorie con gli scontri corpo a corpo: l'attacco al deposito dove viene sviluppato il software per la macchina del tempo e la sequenza finale e risolutiva, sotto la pioggia, presso l'abitazione del protagonista. Ma in tutte i faccia a faccia con i "cattivi" di turno, Van Damme dimostra il suo momento "d'oro" come preparazione tecnica e forma fisica. "Timecop", inoltre, rappresenta il primo tassello della collaborazione tra Van Damme e la famiglia Hyams: con Peter Hyams, Van Damme girerà "A Rischio della Vita" ed il brutto "Enemies Closer", mentre per il figlio John Hyams sarà l'interprete dei due capitoli migliori della saga "Universal Soldier" ("Regeneration" e "Day Of Reckoning"), nonchè di "Dragon Eyes" assieme a Peter Weller. Nota di merito va all'attore Ron Silver - purtroppo scomparso prematuramete - che mette in scena il senatore McComb dandogli connotazioni di rara antipatia unita ad una feroce e violenta bramosia di potere, rendendolo un villain veramente odioso, oltretutto nelle vesti di uomo politico corrotto. A proposito di villain, Ron Silver era già stato un "magnifico", inquietante yuppie psicopatico nel film "Blue Steel" di Kathryn Bigelow. Il veterano caratterista Bruce McGill (anch'egli con una filmografia vasta e varia) interpreta con la sua solita professionalità il saggio capo di Van Damme che, nel momento del bisogno, è pronto a dargli una mano per tirarlo fuori dai guai.

Per gli amanti del genere, "Timecop" rappresenta una valida alternativa all'interno del genere poliziesco e d'azione e una buona occasione per rivedere Van Damme non ancora appannato. Ultima curiosità: il film, al momento della sua uscita, venne distribuito dalla Cecchi Gori; dopo il crack della società, "Timecop" è entrato a far parte della lunga lista di titoli che non hanno più trovato una diffusione nel mercato home video.

Locandina italiana.

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