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Opera senza autore

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Regia di Florian Henckel von Donnersmarck

Con Tom Schilling, Sebastian Koch, Paula Beer, Oliver Masucci, Saskia Rosendahl, Ina Weisse, Hanno Koffler, Jörg Schüttauf... Vedi cast completo

In streaming Fonte: JustWatch VEDI TUTTI (7)

Trama

Il giovane artista Kurt Barnert si è rifugiato nella Germania dell'Ovest ma continua a essere tormentato dalle esperienze che ha fatto durante l'infanzia e la giovinezza sotto il nazismo e il successivo regime della DDR. Quando incontra la studentessa Ellie, Kurt si convince di aver incontrato l'amore della sua vita e inizia a creare dipinti che rispecchiano non solo il suo destino ma anche i traumi di un'intera generazione. Troverà però la dura opposizione del padre di lei.

Approfondimento

OPERA SENZA AUTORE: UNA RIFLESSIONE SULL'ARTE E SULLA GERMANIA DEL XX SECOLO

Diretto e sceneggiato da Florian Henckel von Donnersmarck, Opera senza autore trae ispirazione da eventi reali per raccontare tre diverse epoche della storia tedesca attraverso l'intensa esistenza dell'artista Kurt Barnaert, il suo amore appassionato per Elisabeth e il suo complicato rapporto con il suocero, l'ambiguo professor Seeband. Disapprovando la relazione di Elisabeth con Kurt, Seeband cerca di porvi fine ma ciò che nessuno sa è come le loro vite siano già indissolubilmente legate da un terribile crimine che il professore ha commesso decenni prima.

Con la direzione della fotografia di Caleb Deschanel, le scenografie di Silke Buhr, i costumi di Gabriele Binder e le musiche di Max Richter, Opera senza autore è al tempo stesso la drammatica storia di una famiglia che attraversa la follia e la tragedia del XX secolo, un thriller e un tributo al potere liberatorio dell'arte. "Con Opera senza autore ho voluto realizzare il mio progetto forse più ambizioso e straordinario. Ho messo insieme tre decenni di storia tedesca del secondo dopoguerra per raccontare una storia molto personale ed emotiva che coinvolge tre differenti destini. Mi sono ispirato a fatti realmente accaduti e ho voluto rendere omaggio all'arte, alla creazione e ai tentativi di un artista di trovare un proprio linguaggio. Per me, è impossibile pensare a una vita senza arte: non avevo nemmeno dieci anni quando mia madre mi ha portato per la prima volta a una mostra al Martin-Gropius-Bau, segnandomi per sempre. A ispirarmi la storia di Kurt Barnaert è stata la figura del pittore tedesco Gerhard Richter, il cui lavoro sembra quasi perseguitarmi da anni e venire fuori nei momenti più impensabili della mia esistenza. Cos'è veramente l'arte?, mi sono chiesto. Si tratta senza dubbio di uno dei più grandi misteri della creatività umana. Non esiste una formula che sappia spiegare il motivo per cui un'opera tocca nel profondo, colpisce o affascina le persone.

Opera senza autore rende omaggio anche alla storia tedesca. Nell'immaginario cinematografico, la storia della Germania è quasi sempre legata alla Seconda guerra mondiale o al passato della Germania dell'Est. Io ho invece voluto giocare su diversi momenti della storia tedesca, ripercorrendo tre decenni del XX secolo e collegandoli tra loro attraverso i destini di Kurt, Elisabeth e Seeband, e l'oscuro segreto di cui i due giovani innamorati non sospettavano nulla. Guerra, distruzione, ricostruzione, socialismo e crescita della Germania dell'Ovest fanno da culla allo sviluppo dell'arte moderna tedesca", ha raccontato il regista in occasione della presentazione del film in concorso al Festival di Venezia 2018.

Il cast

A dirigere Opera senza autore è Florian Henckel von Donnersmarck, regista, produttore e sceneggiatore tedesco. Nato nel 1973 da una famiglia molto cattolica, è cresciuto tra New York, Bruxelles, Francoforte e Berlino Ovest. Dopo il diploma, ha studiato Letteratura russa a Leningrado prima di ottenere un master in… Vedi tutto

Trailer

Commenti (15) vedi tutti

  • Un buon film. Guadagna mano a mano che si va avanti nella narrazione, ma 3 ore sono decisamente troppe: almeno una mezz'ora si poteva tagliare

    commento di komediavolomidevokiamare
  • discreto film. S. Koch insuperabile "cattivo".

    commento di gherrit
  • Dopo il brutto "The Tourist" Donnersmarck torna con un film dall'impulso narrativo un po' blando, fondendo in ogni caso elementi compositi che trovano un raccordo seducente (e non privo di pathos) tra creazione artistica e crudeltà del secondo dopoguerra.

    commento di Stefano L
  • La vita di un giovane artista tedesco che ama la figlia dell' ex ufficiale medico SS che ha fatto gasare la giovane zia dopo averla internata in un manicomio lager. Un film che mostra lo sviluppo dell' arte moderna nella più democratica Germania Federale ma anche in un contesto artistico emergono gli orrori del loro passato storico. Freddo e buio.

    commento di Mr Rossi
  • Imperdibile per dei giovani che vogliano avvicinarsi alla pittura. Usando l'arte come chiave di lettura, il film compone un bellissimo quadro della Germania postbellica, condotto con maestria, ritmo e suspance.

    leggi la recensione completa di Ippolito-Abelli
  • Film calderone di varie vicende ma meno pesante del noiosissimo "Le Vite degli altri",pur essendo spesso arduo da seguire,qualche guizzo migliore lo si trova e seppur a stentoni la Storia può rendersi più avvincente e meno rognosa da seguire.Buone le Interpretazioni delle 2 Protagoniste (anche se pensavo fosse sempre la stessa Attrice ...).voto.6-

    commento di chribio1
  • Un'occasione sprecata. Lungo ma inconsistente, segue la storia della Germania ma non ne approfondisce alcun aspetto. Il conflitto personale e politico sembra sul punto di deflagrare ma poi svanisce. Il protagonista è inespressivo. Sottotono anche Sebastian Koch, inghiottito dalla prolissa monotonia del racconto. Colonna sonora imbarazzante. Voto 3.

    commento di leoposner
  • Un buon film, schietto e senza inutili fronzoli.

    commento di corradop
  • Non è minimamente paragonabile al precedente capolavoro "Le vite degli altri" del bravo regista tedesco. E' un film che attrae e si lascia guardare con piacere, nonostante la lentezza e una certa ripetitività. Punto dolente è l'attore protagonista, praticamente, mono-espressivo. Voto: 6

    commento di GARIBALDI1975
  • Von Donnersmarck ritenta la strada della storia a grande respiro, e il suo lungo film si fa vedere soprattutto per l'interessante idea di spostare i propri personaggi dalla Germania nazista a quella comunista e infine a quella "capitalista", anche se un certa incertezza di fondo su che stile prendere ne pregiudica l'incisività della narrazione.

    commento di giovenosta
  • Un gran bel film,semplice e lineare,meglio di tante porcherie che si vedono ultimamente sugli schermi...qua il regista da' il meglio di se.Voto 8.

    commento di ezio
  • Non distogliere mai lo sguardo!

    leggi la recensione completa di champagne1
  • Ieri sera invogliato dal primo film (Le Vite degli altri) sono andato a vedere Opera senza autore, non vedendo che durava ber 3 ore. Quelle ore sono passate in un lampo e avrei voluto che durasse ancora. Gran bel film. voto 8

    commento di Alpacino
  • Opera senza autore di Florian von Donnersmarck scorre fluviale per 188 minuti e trent’anni di storia tedesca.

    leggi la recensione completa di yume
  • Un polpettone che non finisce mai, dalle facili emozioni di pancia che di questi tempi sono pericolose

    commento di Marsil_Claritz
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Recensioni

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yume di yume
7 stelle

Liberamente ispirato alla vita di Gerhard Richter, artista tedesco nato a Dresda nel 1932, formatosi nella Germania sovietica e passato a Ovest per seguire le nuove teorie sull’arte, Opera senza autore di Florian von Donnersmarck scorre fluviale per 188 minuti e trent’anni di storia tedesca. Film da vedere e valutare su livelli diversi, ha più anime e ognuna… leggi tutto

6 recensioni positive

Recensioni

La recensione più votata delle sufficienti

alan smithee di alan smithee
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VENEZIA 75 - CONCORSO Dopo la pesante disfatta di un pasticcio americano intrapreso a seguito della gloria di un esordio registico premiato ed osannato con obiettivi meriti ovunque ormai quasi tre lustri orsono (il film-disastro fu The Tourist del 2010, quello del trionfo Le vite degli altri, del 2006), ritroviamo quest'anno il regista tedesco Florian Henckel von Donnersmarck a riprovarci… leggi tutto

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germarco di germarco
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Filmone, non eccessivamente pesante pur essendo molto lungo, che segue la vita di un artista tedesco nelle sue 3 diverse fasi che in qualche modo ricalcano quelle della storia della Germania: il nazismo; il comunismo nella DDR e infine la libertà nella Germania Ovest. A parte il fatto che mi piace molto la pittura (disciplina in cui purtroppo sono negato, per cui…

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2021
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Ippolito-Abelli di Ippolito-Abelli
10 stelle

"Perché la più stupida delle foto amatoriali vale molto di più di un mio ritratto?"   La tematica della creazione artistica viene presentata nella maniera più corretta, rispettando tutti i passaggi di maturazione di un giovane artista.   Le sequenze di pittura mostrate nel film, sono di altissimo livello.     Indimenticabile la figura del…

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Ciao a tutti! Come al solito inserisco la playlist delle mie visioni. Questa volta i titoli sono veramente tanti e per tutti i gusti...   Oltre ai Film, elenco anche le Serie TV concluse: The New Pope;…

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Recensione

barabbovich di barabbovich
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A 11 anni dal pluripremiato capolavoro Le vite degli altri e a 8 dal fiasco clamoroso di The Tourist, Florian Henckel Von Donnersmarck torna dietro la macchina da presa con un melodrammone degno di Matarazzo, nel quale convergono ancora una volta gli spettri del passato nazista della Germania, la difficile epoca della DDR e una riflessione piuttosto magniloquente sull'arte visiva. Al centro del…

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Nel mese di aprile questo film ha ricevuto 5 voti
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Recensione

obyone di obyone
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  Dopo aver gettato ai porci il proprio talento con l'inutile e patinato "The Tourist", opera, quella sí, senza autore e senza anima, il figliol prodigo Florian Henkel von Donnersmark, torna a pascolare nelle proprie floride valli. È un ritorno alle origini, ai temi che costituirono la base del successo strepitoso della sua opera prima "Le vite degli altri" che gli valse…

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