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Le ali della libertà

Regia di Frank Darabont vedi scheda film

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GARIBALDI1975

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La recensione su Le ali della libertà

di GARIBALDI1975
6 stelle

Questo è un film sulla SPERANZA e trasmette il suo messaggio con parole e immagini SEMPLICI.

L'ho visto oggi per la prima volta. Mi è stato spesso menzionato per la sua bellezza. Ma un film su due carcerati, ambientato tutto in prigione, che dura 140', oltre due ore, non è il massimo per chi come me addirittura preferisce i racconti 'on the road'! La moltitudine di opinioni positive e l'alta classifica in cui è posizionato in FilmTv mi ha invogliato  a vederlo.

 

 

Nel caso in cui non si conosca già la trama, Le ali della libertà racconta la storia di Andy Dufresne (Tim Robbins), un contabile ingiustamente condannato per aver ucciso la moglie e il suo amante con la pena a due ergastoli al penitenziario di Shawshank. La storia è raccontata attraverso gli occhi di Red (Morgan Freeman), anche lui un assassino. Red è conosciuto in tutto il carcere come un "uomo che può ottenere le cose" e contrabbanda in praticamente qualsiasi oggetto che i suoi compagni di cella possono pagargli. Lui non sa cosa pensare quando Andy gli si avvicina con la strana richiesta di un martello per la roccia. Primo sospetto di Red è che Andy utilizzerà il martello di roccia come un modo per tentare di fuggire con un tunnel attraverso le mura del carcere. Andy è un uomo misterioso in questo film, non solo per Red e gli altri detenuti, ma anche per noi spettatori. Noi non sapremo se Andy sia innocente del delitto fino a ben oltre la metà del film. La scelta di raccontare la storia attraverso gli occhi di Red è una chiave intelligente usata dal regista. Non raccontando la storia dal punto di vista di Andy ci chiediamo di più su di lui. Il punto di vista di Red ci costringe a vedere Andy come gli altri detenuti fanno, così impariamo ad ammirare non solo quello che fa, ma sopratutto ciò che egli rappresenta.

 

Le interpretazioni sono la cosa migliore del film; sono così buone che gli attori scompaiono nei loro ruoli. Quando si guarda il film non si vedono Tim Robbins e Morgan Freeman - sono Andy e Red.

La maggior parte dei film sulle prigioni sono essenzialmente immagini di depauperamento umano: si concentrano sulla brutalità della vita carceraria. In genere si concentrano sul degrado della vita in carcere, con stupri e brutalità. Le ali della libertà non è privo di momenti di violenza, ma queste sequenze sono brevi e accennate, giusto ai fini della narrazione. Questo non è un film sulla disperazione, ma di speranza. Si tratta di mantenere un senso di integrità, poichè ne vale la pena, e l'esaltazione dell'ottimismo anche nelle peggiori circostanze. Il messaggio non è predicato direttamente a noi, e non c'è mai un briciolo di melodramma, ma il messaggio è lì, sotto la superficie.

 

Andy dimostra che la speranza può effettivamente portare a cambiare e Red finalmente comincerà ad avere il coraggio di perseverare.

 

 

Questo film dovrebbe essere deprimente, buio, brutale e noioso. Invece è edificante e catartico. La redenzione che viene alla fine non è di Andy, ma Red. Andy è figlio e fonte della speranza per tutta la durata del film. L'amicizia tra i due si salda attraverso la lealtà, la speranza, la fedeltà e la perseveranza. Queste non sono cose che funzionano solo nei film, ma sono qualità che rendono la vita degna di essere vissuta. Questo film non è emotivamente manipolatore, o melodrammatico, nè  sarcastico, le sensazioni che invoca sono genuine, anche se con una storia che da subito la sensazione di essere irreale. Mentre guardiamo Andy, braccia in alto, sotto la pioggia, si arriva ad una comprensione emotiva, quella che chiamiamo empatia. Possiamo scegliere di vivere nella disperazione e oscurità, oppure scegliere di avere un pò di speranza e di tenere la testa alta.

E' un film molto gettonato dal pubblico, ritengo per la semplicità del suo messaggio, ma anche molto sopravvalutato. Forse non merita le alte classifiche dove è posto, comunque è fatto bene ed interpretato meglio. Lo penalizza per me la evidente incongruenza con la durezza della vita carceraria. Voto: 6,5. 

 

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