Regia di Frank Darabont vedi scheda film
Tratto da un romanzo di Stephen King(manco a dirlo), "Le ali della libertà" si propone come un film senza tempo con sfumature quasi risalenti agli anni '60, con quei protagonisti carichi di emozioni e di speranza, che alla fine ribaltano la situazione a proprio vantaggio.
Il film è la storia di un uomo che viene incolpato ingiustamente dell'omicidio della moglie. Una volta trovate le prove della sua innocenza, però, il direttore del carcere le fa eliminare(e dunque anche un detenuto che aveva informazioni sull'errore giudiziario), in quanto Andy(Robbins), il protagonista del film, gli serve per alcune illegali manovre finanziarie.
Un film d'autore da vedere e rivedere, dove si trae un solo insegnamento fondamentale. La società tende al conformismo e questo conformismo, quando riesce, ti dà l'illusione di vivere al massimo delle tue potenzialità. Quando il castello di carte crolla, però, sei talmente fragile e volubile da ritenerti inutile: un pesce fuori dal suo acquario pieno di illusioni. Tim Robbins dà spazio ad un personaggio quasi stereotipato, un tranquillo uomo comune che si trova, da un giorno all'altro, a combattere con le ingiustizie di una società mercenaria e marcia.
Un film come pochi se ne trovano in giro. Crudo e duro, reale e incisivo.
Andy Dufresne viene incolpato dell'omicidio della moglie e del suo amante, ma si dichiara innocente. Inizia però una nuova vita, all'interno di un carcere nel quale gli esseri umani vengono trattati da schiavi. Il suo buonsenso porterà cambiamenti nell'ambiente, ma Andy ha un piano segreto per farsi giustizia ...
Epocale Tim Robbins, in quella che è, secondo la mia opinione, la sua migliore interpretazione. Era complicato dare spazio ad un personaggio apparentemente innocuo, però dotato di una grande forza interiore. Colossale.
Di Morgan Freeman, ormai, non si stupisce più nessuno. Straordinario nell'interpretare "Red", riesce ad apparire quasi tranquillo e rassegnato nella drammaticità della storia.
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