Regia di Frank Darabont vedi scheda film
E' un bel flashback di Red che deve essere piaciuto anche a Clint Eastwood. Qui, però, la composizione dei personaggi non è una discesa nè una retrospettiva crepuscolare, nè si avvale della consueta scorta introspettiva peculiare dei passaggi narrativi dell'ex pistolero.
No, qui il racconto procede in cerca della libertà, perchè fin dalla prima inquadratura di Tim Robbins, sappiamo che è innocente. Il personaggio deve però conquistarsi la benevolenza dei detenuti, tra difficoltà disumane. Sarà lui che educherà gli uomini richiusi al desiderio di libertà e a una nuova vita, piena di attività, di intraprendenza. ma, come dice lo stesso Freeman, ci sono uccelli che non sono fatti per stare in gabbia, e Robbins evaderà.
La storia, condita di una retorica abbastanza facile, è però molto significativa sul versante dello sviluppo dell'amicizia tra i protagonisti: l'empatia e il coinvolgimento, la reciproca ammirazione, farà si che Red sarà l'unico uomo a trovare una ragione per tornare a solcare i conini del mondo, un mondo che nel frattempo, è decisamente cambiato.
La parabola non fissa nella creatività e nella varietà della vita il perchè dell'esistenza, ma nell'uomo, e specialmente nell'amico, il valore aggiunto cercato e trovato in quarant'anni di reclusione.
7,9
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