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Giovani, carini e disoccupati

Regia di Ben Stiller vedi scheda film

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La recensione su Giovani, carini e disoccupati

di Lehava
2 stelle

Alla fine ce l'ho fatta! Sono arrivata alla fine, finalmente! Dopo ripetuti tentativi di visione, naufragati fra le onde di gonnelloni orribili indossati da una sempre incantevole Winona Ryder - che resiste ai continui bombardamenti di cattivo gusto - e nostalgiche tempeste ormonali giovanili, tanto più tremende quando Ethan Hawke guarda in camera con quei suoi occhi verdi e la bocca ironica che spunta dal pizzetto incolto. Ebbene sì, anch'io c'ero, nel 1994: presi la maturità, in quell'estate lontana, neanche un paio di mesi di fermo e via ai corsi propedeutici universitari. Di quell'epoca rammento giusto qualche innocente cantonata per tizi "somiglianti ad Ethan Hawke" (cioè, proprio mi piacevano così!) "scartati" quasi immediatamente perchè oggettivamente improponibili (per chi non lo sapesse il mondo femminile si divide in due macro-aree: quelle che cercano i soggetti sbagliati ma poi se ne accorgono e ritornano sui propri passi e quelle che cercano i soggetti sbagliati e non li mollano! Scherzo ovviamente: che bello, se il mondo fosse così facile!). E sebbene prediligessi già allora il tacco agli anfibi neri, subii comunque, inevitabilmente, il fascino del grunge. Magari rivisitato: un po' meno metropolitano ed un po' più bon ton. Che tempi! Come si può sfuggire ai ricordi se ti mettono in colonna sonora: "All I want is You" degli U2? "You say you'll give me eyes in a moon of blindness, a river in a time of dryness, a harbour in the tempest. But all the promises we make, from the cradle to the grave, when all I want is youuuuuuu ....".

 

Però, via la nostalgia canaglia - in fondo, solo della nostra giovinezza anagrafica, "Reality Bites" si presenta per ciò che è: un film modesto, invecchiato malissimo. Le riprese traballanti in "presa diretta" vera o fasulla poco importa - tanto fanno venire il mal di testa comunque - attinenti al contesto (la protagonista sta girando un documentario sulla vita, i sogni, le aspettative della sua generazione) ma poco originali e stilisticamente deludenti, scandiscono la sceneggiatura scialba di questo lavoro: dialoghi troppo lunghi ed inconcludenti, che non riescono a definire appieno i personaggi. La verbosità impera sovrana, su di un cumulo di luoghi comuni buttati a caso: AIDS, omosessualità, amore e malintesi, crescita personale e collettiva, disoccupazione, priorità e delusioni. Poco possono fare gli attori: Ethan Hawke bello e dannato ma sulle cui capacità interpretative nutro più di qualche dubbio (poca mimica facciale soprattutto); Winona Ryder: sempre meravigliosa, ma eccedente in smorfiette (troppa mimica facciale!). I non-protagonisti opachi. Il peggiore sicuramente Ben Stiller: non riesce a prendere una espressione credibile, ed è fisicamente inadatto al personaggio, così goffo e bruttino. Spaesato: se non lo sa lui come muoversi, che è il regista, figuriamoci che ci possiamo capire noi, poveri spettatori!?! Il montaggio è come in un videoclip, per altro malcurato (e non si può sfuggire alla suggestione di ricordarsi del video di "All I want is you"). La colonna sonora? Non è infilando qua e là canzoni conosciute, alcune belle, altre meno, che si raggiunge la qualità. E poi il cinema, sarebbe altro, a dirla tutta, e la musica dovrebbe accompagnare, accompagnarsi ... Lungo discorso .... Se tecnicamente è molto discutibile, il senso del tutto è inesistente: esemplificativo il finale di rara bruttezza, degno del peggiore teen movie. Riassumendo: un disastro. Con la ciliegina sulla torta del titolo in italiano "giovani carini e disoccupati": riscrivendolo fa ancora più impressione. Non meritevole neanche di una recensione, questo film. Però, sono qui a scriverla: il ché conferma non solo la mia nota ed indiscutibile contradditorietò ma soprattutto il fatto che la nostalgia, spesso, è proprio canaglia!

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