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Adua e le compagne

Regia di Antonio Pietrangeli vedi scheda film

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La recensione su Adua e le compagne

di mmciak
8 stelle

"Adua e le compagne" diretto nel 1960
da Antonio Pietrangeli,devo dire che è splendido.

La storia si svolge a Roma e racconta
che all'indomani della legge Merlin e della
conseguente chiusura delle "case chiuse",
quattro ragazze di vita decidono di aprire una trattoria
con l'aiuto dell'affarista Ercoli.

Questo è intenzionato a far sì che il locale,dopo che ingrana,
sia una copertura per una nuova casa d'appuntamenti
clandestina,ma le ragazze ci prenderanno gusto nel
vivere onestamente di lavoro.

La pellicola prodotta dalla Zebra Film rappresenta
il 5° Lungometraggio di un grande Autore
del Cinema Italiano come Antonio Pietrangeli
che narra le vicissitudini delle donne,
dopo l'approvazione della Legge Merlin che disponeva
la chiusura delle case di tolleranza.

Era la stagione che l'Italia si sapeva raccontare
e criticarsi infatti questo Film ha una robusta
sceneggiatura scritta da 4 assi compreso il regista
e trattasi di Ruggero Maccari,Ettore Scola
e Tullio Pinelli Autori anche del soggetto
e mettono in scena un ritratto sofferto
di quella Italia che aveva approvato la
legge Merlin e di come queste donne
che fine abbiano fatto,e infatti questa
è la domanda che si chiede la storia.

Il regista è bravo ad assemblare i vari
caratteri e Attrici impostando tutto
su Adua interpretata da Simone Signoret,
che è la più grande di tutti,che gli è venuta
l'idea di aprire una trattoria che poi
sarà una copertura per fare poi lo stesso
mestiere e intorno ci sono la svampita
Lolita interpretata da Sandra Milo,
Marilina da Emmanuelle Riva
e "Milly" da Gina Rovere,che
danno un esemplare interpretazione
"carnale" e partecipata che danno lustro
a tutto il complesso.

Intorno Pietrangeli ci racconta
quello che gli succede a loro con
l'obbiettivo di incontrare un uomo per
vivere una vita normale,intanto
nonostante che il ruolo di "serva"
apparentemente non piace,
si appassioneranno quando
la trattoria ingrana.

Però bisogna dire che si è davanti
in un Film drammatico con spruzzi
di Commedia,anche se va tutto in crescendo
anche descrivendo l'ipocrisia Italiana
con la maschera di Marcello Mastroianni,
nel ruolo del faccendiere Piero Silvagni,
che fa la corte a Adua,anche se lei mette
in chiaro le cose però prima o poi si aspetta
il finale in un momento di disperazione.

Quello che rimane impresso è anche il
piccolo ruolo dell'affarista Ercoli interpretato
da Claudio Gora,che quando esce la seconda
volta a controllare la situazione è una scena
memorabile per come il regista muove
in modo vertiginoso la macchina da presa.

Da segnalare la buona direzione degli
Attori dove figurano anche:
Ivo Garrani-Gianrico Tedeschi-
Antonio Rais-Duilio D'Amore-
Valeria Fabrizi-Gloria Gilli-Enzo Maggio-
Italia Marchesini-Michele Riccardini-
Margherita Horowitz-Alfredo Adami-
Fulvio Mingozzi-Ettore Ribotta e
Domenico Modugno nel ruolo di se stesso.

Invece nel reparto tecnico segnalerei
la suggestiva Fotografia in bianco
e nero di Armando Nannuzzi
che crea una cupa Roma,
le musiche di Piero Piccioni
e le scenografie di Luigi Scaccianoce,
che rendono una buona messa in scena.

In conclusione un buon Film,
che descrive il periodo che hanno
chiuso le case di tolleranza e
realizza un ritratto amaro,
spietato e malinconico di quella
Italia degli anni '60 prima del Boom
economico,con una ipocrisia Italiana
che sfocia nel comportamento della
gente,e dove il regista cerca di essere
più realista possibile anche per un finale
che ti lascia l'amaro in bocca. 

Il mio voto: 8.

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