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Agente 007. Licenza di uccidere

Regia di Terence Young vedi scheda film

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La recensione su Agente 007. Licenza di uccidere

di emmepi8
8 stelle

Iniziatore della serie, penso che nessuno avrebbe creduto ad un successo simile, eppure è stato un vero incontro di genialità che hanno dato luogo al successo imprevisto; genialità alle prime armi o nascenti. Ad iniziare da Peter Hunt grande montatore che dimostrò un vero talento durante il montaggio del film e che poi durò la sua collaborazione anche in diverse altre puntate del genere, passando poi alla regia di una di esse (da non dimenticare la sua puntata nel bel film Ipcress, antagonista assoluto di 007) ; si continua con la prodigiosa fotografia di Ted Moore che sfruttò e consolidò alla perfezione le varie location e che successivamente vinse un Oscar per Un uomo per Tutte le Stagioni. Scenografie di Ken Adam che sfruttò il non sfruttabile, dato il basso budget dell’operazione che doveva giornalmente fare i conti con le proprie risorse; ed infine la scoperta di Sean Connery che veniva da qualche partecipazione di piccoli film, di cui uno con Terence Young, che si ricordò di lui, e quella dell’oggetto sensuale di tutti gli anni ’60 e cioè Ursula Andress e la sua immagine cult. Diciamo che ci sono tutti i germi che hanno consolidato il successo del genere e con il film successivo superò ogni aspettativa.

Sulla trama

007 viene inviato in Giamaica, dove sono state uccise due persone, qui il caso vuole che scopra che gli omicidi sono frutto di ben più complesse questioni

Sulla colonna sonora

Monty Norman, che dette il marchio all'intramontabile sigla di 007, che ce lo identifica fra mille, riprese il suo apporto in altri film più successivi

Su Eunice Gayson

La donna fatale del casinò, che poi apparve anche nel film successivo

Su Joseph Wiseman

Impersonò il Dottor No, con studiata maestria e perfidia

Su Ursula Andress

Diventò il sex-symbol del momento, aveva un volto molto interessante, cinematograficamente, ed un corpo che sconvolgeva gli ormoni; aveva fatto i suoi primi passi nel cinema italiano, ed era la moglie del talent-scout Derek

Su Sean Connery

Connery esplose con questo film e con il successivo. Da quell’attore intelligente che è, riuscì a carpire tutti i consigli del regista, crebbe come interprete grazie a questo personaggio, ma non si fossilizzò, e cerco in tutti i modi di dimostrare che sapeva fare anche altro, anche se non gli fu facile. Qui esprime tutto il fascino che consoliderà in maniera assoluta anche nella maturità.

Su Terence Young

Diciamo che ha dato il meglio nella regia di questo genere, specialmente nei primi due episodi, tentò di distaccarsi da questa pesante eredità, ma non fu mai convincente come in questa serie.. Qui riuscì ad improntare un film anche con un certo charme, amando molto il personaggio principale e lo si vede dalla cura e dall’impostazione data a Connery, che ne fece tesoro.

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