Regia di John Glen vedi scheda film
Forse il migliore di Moore insieme alla “Spia che mi amava”. Dopo di questo occorrerà attendere “Golden Eye” di Brosnan per poi passare direttamente a “Casino Royale” di Craig. L'anteprima e la sigla valgono la pellicola ma efficace è anche tutta la trama con la consueta dose di ironia che Moore aveva saputo, più di ogni altro, conferire al "suo" Bond; forse consapevole del fatto che non avrebbe mai potuto puntare sulla fisicità senza perdere impietosamente il confronto col suo ingombrante predecessore. Brosnan calcherà ancora di più la mano su questo aspetto finendo per scivolare, talvolta e involontariamente, nel ridicolo. Ma qui siamo ancora lontani dalla deriva ed è quindi un piacere immergersi nel consueto e classico giro del mondo in poltrona che le pellicole di 007 ci riservano.
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