Regia di Sam Peckinpah vedi scheda film
Cane di paglia - la Recessione.
Quanti di noi vorrebbero trasferirsi in campagna? Vita sana, aria buona, una bella moglie con cui condividere dei bei momenti e potersi dedicare al lavoro con una nuova lucidità e una pace che porta a grandi risultati. Questo è quello che il protagonista del film, David Sumner, interpretato dal grandissimo Dustin Hoffman, deve aver pensato nel trasferirsi in questo paesino scozzese, luogo dove la moglie ha passato l'infanzia.
Ma questa cittadina avrà dei simpatici abitanti in stile Mulino Bianco, gente cordiale che saluta sempre, attaccata ai valori di un tempo, quelle belle persone di paese dal sorriso permanente e le guance un po' rosse, con lo sguardo che infonde sicurezza? Purtroppo e ovviamente non è così; come la realtà ci insegna, il paesano medio è un becero abitudinario testa di cazzo con una punta di xenofobia che lo porta a diffidare delle novità e dei nuovi arrivati. Il personaggio di Dustin Hoffman, matematico con borsa di studio, non si lascia intimidire dall'atteggiamento diffidente degli abitanti del paesino e decide di seguire uno dei consigli più gettonati della nonna, ovvero: ”se i tuoi compagni ti prendono in giro, tu ignorali e vedrai che ti lasciano stare." E così il nostro protagonista subisce, dal gruppo di abitanti del paese, battutine, scherzi stupidi e soprattutto risate, risatine e risatelle che creano nello spettatore un senso di giramento di cazzo, una voglia di bestemmia che monta minuto dopo minuto; ci si continua a chiedere perché 'sto cazzo di matematico non li mandi a fare in culo, sempre con lo sguardo abbassato del perdete rassegnato, l'atteggiamento di colui che porge l'altra guancia per poi prenderlo nel culo. Pensate che la moglie gli venga in aiuto? Ma stocazzo! Questa signora si rivela subito un'infelice cagacazzo con atteggiamenti da bagascia, il tipico atteggiamento della provocatrice annoiata dalla vita che deve mettere i risalto i capezzoli turgidi per avere un po di attenzione dal mondo. È riuscita talmente ad andarmi in culo che, quando subisce una violenza di gruppo, quasi quasi mi ha reso felice.
Minuto dopo minuto, vediamo la pazienza di sua “nasezza” Dustin Hoffman che, come granelli di sabbia in una clessidra, si trasforma nel giramento di palle e finalmente, dopo più di metà pellicola, inizia la vendetta del distinto matematico che sfocia in una strage; non c'è supplica della stupida troietta della moglie che può fermare un buono a cui finalmente e giustamente sono girate le palle.
Una pellicola che vi farà calare nei panni del protagonista e crescere la rabbia minuto per minuto.
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