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Blade Runner 2049

Regia di Denis Villeneuve vedi scheda film

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La recensione su Blade Runner 2049

di maurileo
8 stelle

Ero adolescente nel 1982,  il primo Blade Runner è effettivamente uno di quei film che ha segnato anche la mia esperienza di cinefilo, ricordo persino il cinema dove l'ho visto la prima volta, non era una sala di prima visione, lo davano in periferia, ci andai insieme ad un amico e mi folgorò.

Da allora l'ho visto tante volte, so a memoria la famosa frase, fino alla fine "...come lacrime nella pioggia".
Quelli che dicono che questo sequel non gli è piaciuto hanno "ragione". Questo Blade Runner non è per nulla un film d'intrattenimento, però lo spessore dei contenuti è veramente "tanta roba".
Il peso dell'eredità a distanza di 35 anni da un'icona della fantascienza, pare tramutarsi in ansia da prestazione e tutta la pellicola sembra ossequiare con supino cerimoniale tutto il clichè dell'originale, con una lentezza che però non onora l'antenato quasi rischiando di danneggiarne la memoria... quasi.
Dalle atmosfere cupe, alla pioggia insistente, dalle megalopoli sovraffollate da bieche figure, alla musica evocativa, fino a quel senso di tristezza che pervade ogni scena, c'è proprio tutto e tutto è alla massima espressione dell'estetica fino a soddisfare il palato del fan più radicale dell'originale.

E poi ci sono loro, i replicanti di seconda generazione più efficienti ed ubbidienti, e uno di loro che va a caccia dei vecchi modelli senza scadenza che devono essere ritirati perchè, diciamo così, difettosi.
Ecco, da qui si dipanano una serie di ottimi spunti narrativi che ...fanno vedere cose che noi umani non potremmo immaginare... sorvolano e schiaffeggiano alcuni dei temi più attuali del momento: l'I.A. e i non limiti che potrebbe travalicare, le differenze di genere e razza, la saccenteria dell'uomo che gioca a fare Dio pensando di poter risolvere e capire tutto con l'intelletto, ma trascura alcune variabili imprevedibili che fanno gridare al "miracolo".
Come può un replicante partorire se non era previsto lo facesse? E' possibile che un'invenzione dell'uomo possa essere migliore del suo inventore? Forse prendendo coscienza di qualcosa che l'uomo tende a dimenticare, è possibile apprezzare meglio e ancor di più la bellezza del creato.

Creato e creatore, il primo pensa di essere uguale al secondo, ma è una pia illusione che si smonta semplicemente guardando in alto a sinistra, ma è proprio solo quella la differenza? Una questione "meccanica"? Forse no!

L'azione dell'uomo creatore uccide gli alberi, genera montagne di rifiuti, non si cura di preservare la natura.
L'eredità del mondo deve poter essere appannaggio di esseri migliori, di qualunque specie siano, basta che abbiano ben presente qual è la causa di tutto ..."l’amor che move il sole e l’altre stelle".

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