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La donna dai tre volti

Regia di Nunnally Johnson vedi scheda film

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La recensione su La donna dai tre volti

di maso
7 stelle

vera

 Risultati immagini per las tres caras de eva 

 

Accettabile ma non eccelsa versione cinematografica del curioso caso di Christine Seizmore, donna afflitta da disturbo compulsivo della personalità che la portava ad avere tre caratteri in un corpo solo e per quanto dichiarato da lei stessa agli psichiatri che hanno scritto i saggi da cui è tratta la sceneggiatura ebbe in totale ben ventisei personalità diverse nella sua vita, un pò troppo per un film di un'ora e mezzo, ci voleva una mini serie TV.

Scherzi a parte a Orson Wells fu offerto il ruolo dello psichiatra che si interessa al caso poi rivestito da Lee J Cobb: Wells dichiarò che chiunque avesse interpretato il ruolo della protagonista avrebbe vinto l'Oscar e così fu per la emergente Joan Woodward che nei panni della donna dai tre volti divenne subito una star.

Il premio può anche dirsi meritato ma va fatto un distinguo nelle tre caratterizzazioni dello stesso volto da parte dell Woodward: la madre di famiglia Eve White che compra vestiti alla moda e in un raptus sta per strangolare la figlia destando le ire del confuso marito che non sa proprio cosa sta succedendo è resa bene dall'attrice con la giusta misura di sgomento mentre è eccezzionale il suo opposto Eva Black che compare con un trillo di clarinetto in colonna sonora e illumina il viso di una Woodward sexy e sfrontata nei modi e gli atteggiamenti che la portano a cantare Hold me in balera e rifiutare le voglie di un marito che non riconosce, i problemi però si presentano quando deve delineare il terzo atto del film e la terza parte di se stessa nella figura di Jane, la donna che riconosce le altre due senza però dicostarsi troppo dalla prima e senza esprimere alcuna dissolutezza dell'altra, demerito suo e forse di una scrittura imperfetta che coincide anche con il finale del film che è obbligatoriamente buonista e non tiene fede alla vera natura del suo male che va ricondotto a più traumi infantili dei quali il film non tiene conto.

Regia semplice ma giusta e bella prova di David Wayne nel ruolo del marito che non sfigura di fronte a quella celebratissima della Woodward.

L'aneddoto più curioso legato alla realizzazione di questo film è quello riguardante la pratica sui diritti d'autore che la Seizmore cedette alla Fox casa produttrice del film: fu obbligata a firmare tre diversi stampati ognuno per le sue diverse personalità ed anche qui si sono limitati a quelle più conosciute visto che come detto in apertura di opinione ne sviluppò in tutto ventisei.

Ciarlatana, attrice di classe o vera malata? Un mistero che ha portato con se nella tomba dopo la morte avvenuta nel 2016.

I più ritengono che bisogna vedere il film in lingua originale per fruire al meglio del lavoro della Woodward nel momento in cui sviluppa le sue personalità: io ho visto la versione in spagnolo e devo dire che secondo me non mortifica ne il film ne il lavoro dell'attrice ma non ho un termine di paragone non avendo visto l'originale.

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