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Il cittadino illustre

Regia di Gastón Duprat, Mariano Cohn vedi scheda film

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La recensione su Il cittadino illustre

di LorCio
8 stelle

Oscar Martínez

Il cittadino illustre (2016): Oscar Martínez

 

Cinque anni dopo aver ricevuto il premio Nobel per la letteratura, il quasi sessantenne Daniel Mantovani è in piena crisi creativa e probabilmente anche umana. Rifiuta di presenziare agli eventi, si perde nella sua grande e fredda casa di Barcellona, non scrive una riga e rimanda l’appuntamento con le decisioni. All’improvviso accetta però l’invito del sindaco di Salas, il paese natale abbandonato a vent’anni senza mai tornare, che vuole conferirgli la cittadinanza onoraria. Il ritorno dell’eroe, inizialmente trionfale, nel luogo da cui è fuggito ma che ha scelto come cuore della sua narrativa, diventa l’occasione per rivangare il passato e fare i conti con una comunità.

 

La traduzione italiana de El ciudadano ilustre priva apparentemente l’aggettivo della sua evidenza. Ilustre, secondo il lessico burocratico del comune, sta per “onorario”, ma la resa nostrana del termine pone l’attenzione su altro. A differenza dei suoi concittadini, Mantovani gode di fama mondiale, è ricco, può permettersi una vita a cui nessuno può o sa aspirare e, soprattutto, è scappato dal nido: è quello che ce l’ha fatta. Allora quell’aggettivo assorbe tutte le conseguenze del successo dei “nemo propheta in patria”: l’invidia dei mediocri, l’astio dei dimenticati, il rancore degli abbandonati, l’odio dei vinti.

 

Oscar Martínez

Il cittadino illustre (2016): Oscar Martínez

 

Lo squallore del paesello trascurato si fa referente di una comunità ipocrita che, al di là di presenze che manifestano la persistenza dell’umano (un portiere d’albergo, un vecchio che offre una bevanda), non tollera la rappresentazione data dall’illustre scrittore, riconoscendosi nelle storie quasi come se la letteratura fosse il terreno per consumare vendette. Non è escluso che vi sia una componente del genere nella poetica di Mantovani (perché non è tornato a seppellire il padre? perché ha obliato il primo amore?), ma è importante?

 

Commedia acida o dramma eccentrico, Il cittadino illustre parla proprio dell’amoroso conflitto che un artista può intrattenere con il luogo in cui è nato. Il poetico litigio che, per poter continuare a vivere in un mondo che non accetta, gli permette di rendere letteratura un piccolo universo, universalizzare l’infinitamente piccolo. Oscar Martinez (Coppa Volpi a Venezia) disegna sapientemente il ritratto di un uomo contraddittorio ma coerente, brillante e decadente, atteso al varco dal passato, incapace di trasmettere il senso della sua etica e il motivo della sua epica.

 

scena

Il cittadino illustre (2016): scena

 

Adattandosi al suo sguardo, Gaston Duprat e Mariano Cohn corrono volentieri il rischio di porsi al di sopra del paesello. La polemica sul concetto di “cultura” (la parola di cui si cibano coloro che non sanno coltivarla e gli ignoranti) e sull’inutilità della politica culturale è un segnale forte nell’epoca in cui tutti si sentono in grado di saper fare tutto. La stessa regia scarna, pressoché priva di guizzi e finanche piatta, sembra voler sottolineare l’importanza del contenuto attraverso l’essenzialità della forma. Come altri film sudamericani contemporanei, il perturbante accumulato dirompe in un finale che qui dimostra tutta la complessità, la stratificazione, lo stupore di un lavoro pregevole.

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