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Smetto quando voglio: Masterclass

Regia di Sydney Sibilia vedi scheda film

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ElvistoPolliniAmbarocco

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La recensione su Smetto quando voglio: Masterclass

di ElvistoPolliniAmbarocco
9 stelle

Un film para-americano becero ma ben riuscito: parola del regista.

Smetto quando voglio Masterclass è un film che ha come obbiettivo quello di far ridere utilizzando come base di partenza l'ottimo primo film (Smetto quando voglio) e soprattutto la situazione dei cervelli più illuminati d'Italia che - a causa di vari motivi - la società ha estraniato riducendoli a fare lavori umili e non "fare ciò per cui hanno studiato una vita intera".

Il film è composto da due parti: una prima parte che inizia con il presente per poi fare un lunghissimo flasback fino ad un anno e mezzo prima dove si vede Stefano Fresi andarsi a schiantare con l'auto ed essere poi fermato dalla polizia in quanto riconoscuito come uno dei membri della "Banda dei ricercatori". E' l'inizio della fine per la banda, è l'inizio dell'inferno del personaggio di Edoardo Leo che - ritenuto il leader della banda - non solo viene arrestato ma viene anche ritenuto il colpevole di una rapina a mano armata dove è stato colpito un farmacista (tutto sul primo film). Rischia 12 anni Zinni (Edoardo Leo) e anche i suoi amici non se la passano proprio bene.

Ed ecco che avviene la magia: le smart drugs sono una piaga che infesta Roma e la polizia brancola nel buio per cui la bellissima (davvero fantastica!) Greta Scarano (ispettore capo dell'antidroga) ha un'illuminazione: offrire a Zinni e la sua banda una via d'uscita e cioè quella di aiutare l'antidroga a trovare 30 smart drugs e arrestare gli spacciatori. In particolare si mira ad una droga particolare che è molto potente e soprattutto non si riesce a sintetizzare, la sua composizione e il modus operandi utilizzato per produrla rimane un mistero... 

30 "droghe legali" e la "Banda dei ricercatori" non sarà più sotto processo e TUTTI avranno la fedina penale pulita.

Zinni in più potrà entrare e uscire dal carcere quanto e quando vorrà e in più potrà avvalersi di altri membri per far sì che la sua banda diventi di 8 ricercatori/spacciatori... Insomma è tutto un gran casino che vedrà la banda fare di tutto pur di raggiungere l'obbiettivo!

 

Il film dura quasi 2 ore ma NON annoia mai, sicuramente Sibilla è stato intelligente ad inserire momenti di calma a momenti più adrenalinici o quantomeno più angoscianti.

I nuovi personaggi sono quasi tutti ben inseriti nel contesto: Greta Scarano (bellissima e bravissima) rende molto come come ispettore capo dell'antidroga e i nuovi membri della banda rendono il film più godibile e al tempo stesso fanno fare un ulteriore passo in avanti alla banda portandola ad essere quasi una "banda seria" di spacciatori e non solo un "accozzaglia di menti illuminate".

Dei nuovi quello a rendere meno è l'avvocato, oggettivamente inutile o quantomeno non particolarmente utile ai fini della storia.

 

Unico neo riguarda la bella giornalista che si vede quasi a fine film e che mette in difficoltà la Scarano. La giornalista compare all'improvviso e riesce ad ottenere delle informazioni troppo semplicemente, come se fosse già informata su tutto... E' stato un bel colpo di scena ma poteva essere architettato bene.

 

Come per il primo film, anche in questo nuovo film il risultato è ottimo. Ora aspetto il terzo con ansia.

 

Voto: 8.5

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