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Non si ruba a casa dei ladri

Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film

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La recensione su Non si ruba a casa dei ladri

di mc 5
2 stelle

 

Questa volta è facile, il giudizio è netto. Il film fa davvero schifo. Ma non me la cavo così, desidero -se posso- argomentare. La prenderò alla larga. Ho appena visto due pellicole deliziose di produzione italiana. Non voglio adesso tirare in ballo "Piuma" che è lavoro minimale (ancorchè pieno di poesia naif) ma vorrei invece citare la scelta di assolute qualità ed originalità operata da Pif nel suo "In guerra per amore". Ma io allora mi chiedo: possibile che nel 2016 ancora esista nel mondo un Carlo Vanzina che insiste a propinarci un cinema che puzza di cadavere come questo che sto esaminando? Dire che si tratta di un cinema per spettatori di bocca buona è puro eufemismo. Dopo vagonate di Natali tra MMiami e Dubai adesso Vanzina ci ammorba con queste commediole senza nerbo fatte solo di luoghi comuni insopportabili con sceneggiature scadenti e personaggi che fanno ribrezzo per la faciloneria con cui sono stati scritti. Il prodotto finale fa solo pena. I dialoghi sono vergognosi. E poi vabbè qualche volgarità non manca mai, ma quello a questo punto sarebbe il meno. Il problema è la pretesa (che, incredibile ma vero, qualche critico prende sul serio ed aprrezza) di raccontare l'Italia di oggi, con Vizi & Virtù, insomma la solita favoletta di un cinema che è lo Specchio della Società. E allora dobbiamo rispondere -forte e chiaro- che in quest'equivoco non ci caschiamo perchè non siamo nati ieri. Il cinema (scusate ma mi sto infervorando) dei Dino Risi era non solo un'altra cosa ma era agli antipodi rispetto a questa Italia cialtrona a cui Vanzina ammicca abbozzando in termini di un qualunquismo sconfortante. Pensiamo a film come "I Mostri" che satireggiavano la realtà magistralmente mostrandone con intelligenza i lati piu' paradossali. Qui invece ci si limita ad inscenare delle macchiette stanche (stranchissime!) da latte alle ginocchia. E chi se ne frega se nell'operazione -puramente commerciale/gastronomica sono coinvolti prodessiionisti di vaglia come il bravo Massimo Ghini o l'estroso Salemme...a che serve utilizzarli per copioni e personaggi talmente brutti che fanno pietà?...Cos'altro aggiungere...ah beh una nota di colore, il ritorno al cinema dopo oltre un decennio di Manuela Arcuri: ebbene, era meglio se non tornava. E se qualcuno prova a parlarmi di cinema che è "Specchio della Società" o "dei Nostri Tempi" giuro che non risponderò delle mie azioni.

 

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