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Mona Lisa

Regia di Neil Jordan vedi scheda film

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La recensione su Mona Lisa

di Baliverna
8 stelle

Uscito di galera e cacciato a pesci in faccia dalla moglie, trova lavoro come autista di una prostituta di lusso. E trova anche la sua strada.

All'inizio sembra un film che non va da nessuna parte, ma subito dopo la direzione si ravvisa chiaramente, e lo si segue con tutta l'attenzione.
Per certi versi ricorda "Taxi driver" e "Hard core", dove un qualche liberatore è alla ricerca di una ragazza inghiottita dal gorgo nero della prostituzione, che potrà liberare solo a carissimo prezzo. Del primo film c'è il finale, del secondo il tema della lenta discesa nei gironi infernali nell'ambiente del sesso a pagamento. Uno degli elementi che mi ha colpito di più di questa pellicola è proprio la rappresentazione di quel mondo, il quale ha un peso determinante nel film, e mi stupisco che nessuna altra recensione lo rilevi. Se all'esterno è un mondo ammiccante e per certi versi invitante, fatto di minigonne, di sorrisi e di richiami ai potenziali clienti, dietro le quinte avvengono gli orrori: ragazze schiavizzate, picchiate, ricattate, drogate, ridotte a puri oggetti per il piacere altrui. Anche il campionario dei clienti è alquanto rivoltante: vecchi e ricchi maiali che usano le ragazze per ogni cosa e anche per il sadomaso, e siccome sono individui repellenti, le drogano perché si lascino fare tutto. Infine, ci sono i papponi, uomini-demoni che ordiscono l'infernale mercimonio. A questo proposito, mi ha colpito molto la scena del magnaccia che prende a rasoiate Bob Hoskins perché ha cominciato ad aiutare la ragazza.
Il modo in cui Neil Jordan rappresenta questo ambiente mi è sembrato molto efficace, forte anche di una sceneggiatura di ferro che inventa una girandola di situazioni sempre diverse. Ho trovato buona l'idea di non chiarire del tutto il passato del protagonista e degli altri personaggi. Pur ruvidamente e maldestramente, il personaggio principale (un grande Bob Hoskins) rappresenta una goccia di umanità e di amore dove questi non ci sono, e riesce a compiere con eroismo nascosto quella che in fondo è una grande impresa. Convincenti mi sembrano anche i personaggi delle ragazze, sempre in bilico tra disprezzo di sé, cinismo, momenti di pianto e di verità, e desiderio di riscatto. Incisivo è anche Michael Caine, col suo viscido sfruttatore d'alto borgo. Memorabile la sua battuta, detta con indifferenza "Mi trovi repellente, vero? Non te ne vergognare, succede a tutti dopo un po' che mi conoscono".

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