Regia di Tomas Alfredson vedi scheda film
Quante volte ho sentito dire.....però il libro è meglio del film. Per evidenziare come la versione cinematografica abbia trattato la trasposizione in maniera personale, ed è logico visto che tra libro e lettore si stabilisce un rapporto tutto loro. Ma nel caso de L'uomo di neve il film non c'entra proprio un "Cazzo" col libro, scusate la digressione cinematografica. Dell'ottimo libro di John Nesbo è rimasto il titolo, il protagonista maledetto e il pupazzo di neve come firma del serial killer, poi gli sceneggiatori hanno riscritto una storia tutta loro che dimentica tutti gli elementi cardine che hanno fatto di questo best seller un'opera di culto dell'autore. Fin dalla scelta iniziale di rappresentare in apertura il trauma dell'assassino giocando fin da subito a carte scoperte si capisce che è tutto sbagliato. L'intento è mettere al centro della scena Michael Fassbinder sofferente il giusto immerso nel freddissimo paesaggio norvegese con una maglietta sgrausa. Il film prosegue senza logica nella caccia al serial killer che ammazza donne fedifraghe durante la prima nevicata di novembre. Tutte le argomentazioni che erano il cardine del libro vengono cancellate seguendo la logica di un thriller senza capo ne coda che spreca il cast che ha a disposizione. Visto che all'inizio alla Regia doveva sedersi Martin Scorsese ci si chiede che cosa ne avrebbe fatto di questa trasposizione sopratutto alla luce del bellissimo lavoro svolto per Shutter Island. Il regista Tomas Alfredson, Gia apprezzato ne La talpa ma sopratutto in quel gioiellino che è Lasciami Entrare, si perde nei paesaggi raffreddando un film che aveva tanto fuoco sotto. Nota a parte Val Kilmer che ha ricordato un imitazione di Ligabue a Tale e quale show. Che dire...... N.C.S. Non Ci Siamo Voto 4
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