Regia di Tomas Alfredson vedi scheda film
Norvegia.Il detective Harry Hole (Michael Fassbender) riceve una lettera minatoria firmata con un disegno di un pupazzo di neve.Segna l’inizio di un indagine che porterà a scavare a fondo su una serie di omicidi con dinamiche particolari...
Terza opera diretta da Tomas Alfredson, dopo il thriller-horror “Lasciami entrare” e lo spy-movie “La talpa”, il primo trattava il soggetto con originalità e profondità e diretto con acume autoriale, mentre il secondo è semplicemente lo spy-movie migliore degli ultimi 20 anni, e probabilmente uno dei migliori di sempre.
Con questo background le aspettative su questo “Uomo di neve” erano elevate, ma ahimè poi tradite.
Tratto dal romanzo omonimo di Jo Nesbø, la sceneggiatura di Hossein Amini, Peter Straughan è classicissima nel genere, eccetto qualche flashback, dritta come una spada senza costrutti di sorta.
Alfredson dirige con troppo manierismo questo film, manca la personalità dimostrata nei suoi precedenti lavori,la quale, forse, avrebbe fatto la differenza, ma comunque è ben diretto e le atmosfere risultano buone, grazie anche alla fotografia di Dion Beebe, fredda e cupa e alle musiche di Marco Beltrami.
Il Cast fa il suo,di punta un Fassbander in parte, una performance ben equilibrata del comunque personaggio stereotipato del detective alcolizzato.
Il montaggio della Schoonmaker(fidata di Scorsese,il quale è in veste di produttore) e di Claire Simpson,confusionario e non aiuta sempre ad improntare il giusto ritmo ad un film che non riesce a “prendere il grip”, sia sulla narrazione, sia sullo spettatore,con la tensione che risulta palpabile solo verso il finale.
In definitiva è un discreto thriller che però non si eleva nel genere, qualcosa che sà troppo di "già visto", una sorta di incrocio tra Seven e Insomnia, che sì, intrattiene, ma non riesce a creare la giusta suspance.
Voto:5
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta