Regia di Chris Columbus vedi scheda film
Una commedia brillante, acuta e matura. Chris Columbus si scrolla di dosso il successo planetario ottenuto con "Mamma ho perso l'aereo" e il suo seguito newyorkese e si tuffa in un'altra avventura, che lo porta a produrre un film destinato a fare storia e a determinare un salto di qualità a livello narrativo e contenutistico. Uno dei punti di forza del film è sicuramente Robin Williams, ma non meno importante è la scelta di sceneggiatura e casting: il compianto attore amato da tutti è il re della scena, ma non è mai da solo. Saper bilanciare un fenomeno come Williams non è da tutti, ma in questa occasione è contornato da personaggi ben delineati e non di solo contorno, ben interpretati da attori perfetti per i rispettivi ruoli. Sally Field è fatta apposta e Pierce Brosnan sa prendersi in giro meravigliosamente.
In una San Francisco fiabesca e colorata, va in scena una storia chiara, limpida e scorrevole, ben sostenuta da una regia pulita e un ritmo adatto e coerente. Anche i momenti più drammatici, come la separazione di Daniel e Miranda, sono incastonati in questo alone di magia, ma non perdono del tutto la loro forza. Poi va da sé che le scene in cui viene data carta bianca al protagonista indiscusso siano esplosive e scatenate. Ma ciò che più mi ha conquistato di questo film è la sua maturità, mostrata a tutti in un finale intelligente e realista. I problemi rimangono, la separazione resta, ma con un po' di cuore e di comprensione, la situazione può risolversi al meglio per tutti. Niente finalone sfolgorante, niente pacchianate: solo un happy ending che può essere estremamente utile a tutti i bambini e ragazzi messi a dura prova da un divorzio.
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