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L'inganno

Regia di Sofia Coppola vedi scheda film

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La recensione su L'inganno

di diomede917
5 stelle

L'inganno, oltre a essere il film con cui Sofia Coppola ha vinto il premio della regia a Cannes, è il remake di un film "minore" e sorprendente nella loro cinematografia dell'accoppiata Don Siegel e Clint Eastwood "La notte brava del Soldato Jonathan". Il vero paradosso è che si parla poco del confronto delle due opere e più del parallelismo tra l'Inganno e Il Giardino dell Vergini Suicide, opera prima della Coppola che ha molti punti in comune come l'universo femminile e la religione. Il film ambientato in Virginia durante la Guerra di Secessione vede protagonista un soldato nordista ferito a una gamba accolto e accudito da un gruppo di Piccole e Grandi di donne di un collegio femminile diretto dalla rigida Miss Farnworth. Inizialmente combattute se consegnare il soldato alle truppe sudiste o nasconderlo nel collegio e curarlo come perfette cristiane, opteranno per la seconda ipotesi. La presenza dell'uomo sconvolgerà gli equilibri e non solo delle donne presenti nella casa innescando un meccanismo sensuale che porterà all'inganno del titolo e che vede protagonisti non solo la direttrice e il soldato ma anche un'insegnante castrata nei suoi dogmi e un'allieva sbarazzina simil Lolita. Naturalmente tutto questo sfocierà in un gioco al massacro dagli esiti imprevedibili. Se Sofia Coppola è brava nella forma creando un'ambientazione perfetta dove mettere in scena questo gioco di seduzione, un plauso particolare alla fotografia del film è nella sostanza che il film si perde. Il difetto principale è che il film non osa anzi nel momento che dovrebbe esplodere è come se la Regista ha voluto "Amputare" il racconto sul più bello accellerando oltre misura l'epiologo. Effettivamente 94 minuti sono troppo pochi per entrare più dentro nei personaggi, lasciando veramente in superficie il carattere e le contraddizioni delle 3 donne che bramano nei confronti dell'ospite maschile. Manca un'introspezione psicologica dell'universo femminile, della donna tutta d'un pezzo interpretata da una Nicole Kidman in forma, della repressa Kirsten Dunst e i pruriti adolescenziali di una Elle Fanning che avrebbe meritato più spazio. Inoltre, secondo me, risulta anche infelice la scelta di Colin Farrel oggetto del desiderio tentatore e manipolatore. Sarebbe servito un giovane John Malkovich ma di eredi in giro non ne vedo. E ribadisco che tutto questo è un vero peccato perchè Sofia Coppola ha fatto comunque un film godibile da vedere all'apparenza ma che alla fine lancia un po' di amaro in bocca a palati un po' più fini. A malincuore raggiunge solo un 6 di stima per una regista che in passato mi ha molto emozionato.

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