Regia di Sofia Coppola vedi scheda film
Visto in lingua originale con sottotitoli.
Seconda trasposizione cinematografica del romanzo A painted devil di Thomas Cullinan – escludendo The Misandrists, il remake “queer” fattone da Bruce LaBruce – da cui nel 1971 Don Siegel trasse La notte brava del soldato Jonathan, con protagonista Clint Eastwood.
Il film potrebbe essere considerato un’evoluzione di Piccole donne della Alcott (anche qui abbiamo una Amy) che agiscono come in Mona Lisa Smile pre-ribellione. L’imprevista presenza di un intruso, accolto con diffidenza per bontà cristiana nell’isolato e rigido collegio femminile, risveglierà il desiderio del sesso debole costretto in abiti inamidati: direttrice (in misura minore), maestra di francese e l’allieva adolescente cominceranno una sottile gara di seduzione dello sconosciuto, gratificato nel suo orgoglio di soldato fuggiasco e maschio ferito (a una gamba). Il clima da ninfale arcadico ben più che incrinato verrà del tutto sconvolto dalla fortuita scoperta del piacere dato soltanto a una ma promesso alle Tre età della donna qui rappresentate (l’algida Kidman, la frustrata Dunst – bravissima – e una sensuale Fanning).
L’adattamento della Coppola punta molto sulla luce naturale o al più ricavata dalle candele (la sera a tavola o nella stanza della musica) per meglio suggerire l’atmosfera d’epoca – siamo al terzo anno della Guerra di Secessione; l’edificio (dall’evidente architettura neoclassica statunitense) in cui si svolge la storia ospita scene di vita domestica ispirate al realismo del pittore e fotografo Thomas Eakins. Qualche fade-out attenua una tensione comunque più emotiva che fisica.
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