Trama
“Berberi”, ovvero “uomini liberi”: sono gli Amazigh, la minoranza libica di cui fa parte Ausman, nato a Zuara nel 1985 e cresciuto a pane e discorsi di Gheddafi, studiandone come tutti il manifesto politico “Libro Verde”. Ma poi il trasferimento in Marocco gli ha aperto la mente, e un viaggio a New York gli ha insegnato a comprendere l’Occidente. Quando in Libia scoppia la rivoluzione, Ausman torna nel suo Paese, con la speranza di contribuire al cambiamento. Ma ben presto si ritrova in un Paese nel caos, in cui dilaga l’estremismo religioso e che lo costringe a nascondere il suo stile di vita moderno e libero, persino l’amore per la musica metal. Restare o partire? Sarà più forte il richiamo delle radici o quello di un futuro da “uomo libero”?
Note
Attraverso un racconto personale, si getta uno sguardo intimo sulla Libia post rivoluzione e si accompagna lo spettatore in un viaggio emotivo tra gli ideali delusi di un giovane e la sua spinta verso un futuro migliore, all'insegna del rispetto dei diritti umani e della libertà di espressione.
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