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Magic Island

Regia di Marco Amenta vedi scheda film

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Leo Maltin

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La recensione su Magic Island

di Leo Maltin
6 stelle

Laico pellegrinaggio a ritroso nel tempo del giovane figlio di Vincent Schiavelli, celebre caratterista americano. A distanza di ben undici anni dalla morte del padre - avvenuta alle 11:40 del 26 dicembre 2005, dopo una lunga malattia - Andrea sente il bisogno di ricongiungersi idealmente al genitore; che, nel 1995, si era trasferito da Los Angeles a Polizzi Generosa, paesino montano abbarbicato sulle Madonie, in provincia di Palermo, proprio per risalire alle origini familiari - episodio biografico raccontato nel documentario di Aurelio Gambadoro Many beautiful things – Tanti Beddi Cosi (espressione che l’attore era solito dire per augurare alle persone ogni bene).

Il ragazzo, che gli somiglia in modo impressionante (come altezza, persino nella risata), ne cerca lo spirito in luoghi, cose e persone che hanno visto, amato e accompagnato l'ultima parte della sua esistenza (Schiavelli è morto ad appena 57 anni).

La postuma e in parte dolorosa ricongiunzione filiale – dovuta inizialmente a questioni legate all'eredità su una modesta somma di denaro, depositata dall'attore presso una banca del borgo madonita – diviene lo spunto di partenza per un viaggio in Sicilia come l'occasione, tardiva ma toccante e sincera nelle intenzioni del ragazzo (che si racconta a cuore aperto), di riesaminare il rapporto col padre, alla luce delle testimonianze di chi gli è stato vicino negli ultimi anni di vita (gli amici e la compagna).

Oltre ai vari incontri che si susseguono una volta giunto a destinazione, il regista segue Andrea con occhio e mano gentile anche nei preparativi a quest'esperienza, quando cioè il giovane si confronta con la propria fidanzata, il suo migliore amico e la madre.

Le inevitabili lacrime del ragazzo di fronte alla lapide paterna vengono riprese a un passo dal sentimentale.

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