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Dunkirk

Regia di Christopher Nolan vedi scheda film

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La recensione su Dunkirk

di Strauch_72
5 stelle

Dunkirk di Nolan è un buon film, con una buona messinscena, una fotografia pulita, essenziale, movimenti di macchina che rispettano la grammatica cinematografica, con un comparto sonoro eccezionale ( a tratti forse eccessivamente protagonista), tecnicamente il film è di alto livello, ma la tecnica come si sa è nulla senza controllo...

Dunkirk di Nolan è un buon film, con una buona messinscena, una fotografia pulita, essenziale, movimenti di macchina che rispettano la grammatica cinematografica, con un comparto sonoro eccezionale ( a tratti forse eccessivamente protagonista), tecnicamente il film è di alto livello, ma la tecnica come si sa è nulla senza controllo ed è la cosa che manca a Nolan il controllo, perché si crede Kubrick e qualcuno deve dirglielo che non è Kubrick.
 
Le cose che mi sono piaciute:
la regia dei combattimenti aerei, molto buona perché nascosta, misurata
le acronie nel susseguirsi intrecciato dei tre movimenti (molo, cielo e mare)
la spietatezza di certe sequenze di morte
l'arrivo dei cacciabombardieri
l'assenza del volto del nemico, il nemico invisibile
 
Le cose che non mi sono piaciute:
il nemico invisibile è purtroppo un'idea fine a se stessa, non ci sono altre idee di sceneggiatura che ne supportino la scelta
troppi dialoghi, e retorica indigesta alla Spielberg quando non era il caso, i dialoghi davvero sono troppi anche perché i personaggi sono ombre, sono poco approfonditi e i dialoghi non aggiungono molto, per cui la scelta migliore era toglierli, fare un film muto, se voleva osare il “genio” Nolan doveva farlo bene e invece si è cagato sotto, cosa che i grandi registi non fanno, perché se ne strafottono di cosa pensa il pubblico o il nerd del cazzo che sbava guardando i Batman di Nolan mentre ingurgita tonnellate di pop corn;
il personaggio di Kenneth, è lui che si carica il peso retorico della baracca e lo fa in maniera che trovo irritante, per carità magari è un mio problema, andiamo avanti, comunque sia chiaro che Kenneth è un grande attore, su questo non ci piove;
l'idea del nemico incombente poteva essere resa meglio, c'è solo uno sguardo alle dune dove potrebbe nascondersi il nemico ma è troppo poco, e questa è una grave pecca per un film che doveva rendere l’idea drammatica di un’attesa infinita e straziante su una spiaggia col nemico che da un momento all’altro potrebbe sbucare e farne carne da macello;
non è reso bene il trascorrere del tempo reale nei tre diversi episodi attraverso il racconto (grosso difetto di sceneggiatura e di regia) questo è grosso, se fosse in un romanzo prenderemmo a sberle lo scrittore;
Impressione generale: questo film non ti lascia nulla, almeno quando uscivi dal cinema dopo aver visto Spielberg ti incazzavi con lui per quella sua retorica indigesta, qui ti viene da dire bravino e basta, insomma niente da segnalare, la sensazione è che il film colpisca solo gli impressionabili e non ti colpisca nel profondo, vedere Full Metal Jacket è un’esperienza, è una visione, qui siamo di fronte a intrattenimento, di buon livello, ma nulla di più.
Ma guardando il bicchiere mezzo pieno questo film potrebbe essere l'inizio del ritorno a casa di Nolan, il suo rompere con quel cinema piacione che fa rizzare l'uccello ai poveracci che si fanno le seghe sui film di Michael Bay, il ritorno a un cinema d'autore che aveva fatto capolino in The prestige, ancora oggi il miglior film di Nolan... riesce a far dimenticare i Batman e Interstellar? No, al momento.
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