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Arizona Junior

Regia di Joel Coen vedi scheda film

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La recensione su Arizona Junior

di cheftony
7 stelle

Secondo noi era ingiusto che ci fosse chi ne aveva tanti mentre altri ne avevano così pochi. Certo, con il senno di poi, forse non fu un'idea clamorosa. Ma al momento il piccolo piano di Ed ci sembrò la soluzione di tutti i nostri problemi e la risposta a tutte le nostre preghiere.”

 

 

 

 

 

Herbert (Nicolas Cage), detto H., è uno scapestrato rapinatore che opera con armi scariche in modo da evitare condanne per rapine a mano armata; Ed (Holly Hunter) è una goffa poliziotta carceraria addetta principalmente allo scattare foto segnaletiche; H. è un tale habitué della galera che i due si conoscono meglio e si sposano.

Manca un enorme fattore concorrente alla felicità di una piccola e nuova famiglia americana, però: Ed non può avere figli! Ma poiché Herbert non può adottare bambini per via della sua fedina penale e poiché ha messo la testa a posto sì, ma anche no, i due novelli sposini decidono di sfruttare la notizia del parto pentagemellare della moglie del signor Nathan Arizona Sr. (Trey Wilson), proprietario di un noto mobilificio, per rapirne uno dei cinque neonati (Nathan Jr., per l'esattezza) e crescerlo come se fosse figlio loro.

Come se le cose non fossero già abbastanza paradossali e tali da sollevare un polverone, a complicarle ci pensano i temibili fratelli Gale (John Goodman) e Evelle (William Forsythe), appena evasi in maniera rocambolesca di prigione e pronti a rifugiarsi in casa del vecchio compagno di scorribande Herbert. Ah, no, c'è altro ancora: un cacciatore di taglie energumeno e motociclista (Tex Cobb), apparentemente solo una proiezione favolistica della fantasia di H., sembra prendere vita e introdursi nel marasma...

 

 

 

Secondo lungometraggio dei fratelli Coen, “Arizona Junior” segue sì il loro esordio “Blood Simple” in cui rivisitavano i noir all'americana degli anni '40 e '50, ma cambia completamente strada, tuffandosi in una stralunata e “fumettosa” parodia di generi, stereotipi e situazioni, filtrata, com'è ovvio, attraverso una lunga serie di caratteristiche poi divenute veri e proprio tratti emblematici dei due fratelli di Minneapolis: ironia pungente, punti di vista sovvertiti grazie a cui la follia diventa ordinaria e viceversa, dialoghi surrealmente naïf, shakycam e prospettive ardite come se piovesse (segni di uno sguardo registico già maturo e teso verso l'originalità senza sfociare nel virtuosismo).

Se il loro precedente lavoro, curioso e promettente, si manteneva piuttosto minimalista, la forza di “Arizona Junior” è proprio nella sua struttura a baraccone dei divertimenti, fra scene vertiginose, colori, rumori, musiche country, ruoli grandi e piccoli indovinatissimi, fra i quali svetta (con tutta la sua immane stazza) quello di un incontenibile John Goodman; questo senza nulla togliere agli altri protagonisti, compreso un Nicolas Cage che, quando nei panni giusti e ben diretto, dimostra di saper fare il suo.

Contemporanemaente ricordato come uno dei migliori oppure come uno dei peggiori film scritti e diretti dai Coen nella prima parte della loro enorme carriera, “Arizona Junior” ha solo una pecca: manca quel personaggio, quella scena, quel guizzo che lo rendano indimenticabile, inconfondibile, pienamente irriverente. Manca, è vero, ma già al secondo film a Joel e Ethan comincia a mancare davvero pochissimo all'obiettivo di sfornare dei capolavori. Questo film resta una piacevole commedia in pieno stile Coen, frizzante, intelligente e “cartoonesca”. Per i “Fargo” e i “Il grande Lebowski” c'è tempo...

 

Trailer (in lingua originale) di "Arizona Junior"

 

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