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La cosa

Regia di John Carpenter vedi scheda film

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Enrique

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La recensione su La cosa

di Enrique
8 stelle

Me lo immaginavo diverso questo film; un film “d’atmosfere” (alla Fog), meno horror; e invece…

E invece c'è il gelo in Antartide, ma non è questa la novità (karugnin)...

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Il gelo lo porta Carpenter che realizza un vero e proprio horror, con terribili venature splatter ed altre sci-fi, ma con un’autentica anima, sotto un’epidermide scorticata dei suoi rivoltanti strati più immediati, da thriller psicologico. Che inquieta più di mille ributtanti metamorfosi.

E, nondimeno (proprio per quest’ultima ragione), un horror che non allontana (il sottoscritto, mai troppo sensibile al “fascino” del genere); che non crea distanze (ci pensa già l’uomo - inteso come “genere umano” - per questo), anzi. È un autentico inno alla riflessione (oltre che una benedizione per i sensi; sempre per chi ha certe predilezioni) il crescendo di panico che si scatena nel team avverso un nemico immondo, ma ignoto. Un nemico che finisce per assumere sembianze sempre più familiari, eppure “interiormente” abominevoli. L’antitesi dell’umanità dietro apparenze inconfessabili.

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Più horror di così!

 

Per il resto mi preme segnalare come il fatto che all’epoca si nutrisse una fiducia spasmodica/esagerata circa le possibilità tecnologiche dei primordiali Pc (un “Mac” nella fattispecie), testimoniata dalla bizzarra indagine svolta dal dott.Blair, non infirma minimamente l’ottima longevità del film, il quale non risente del passare degli anni soprattutto per il tanto (giustamente) elogiato lavoro di make-up dell’artista R.Bottin. Per un profano del settore come me l’effetto “pelle d’oca” è (stato) assicurato.

E che dire della colonna sonora del buon Morricone? A tratti l’ho, invero, percepita un po’ invadente, ma più spesso sorregge alla perfezione l’esigenza di tensione palpabile ed il senso incalzante di diffidenza, paranoia, precarietà… e di sconfitta (emil).

 

E, infine, per la serie “recuperiamo le più valide opinioni (semi)dimenticate del passato”, scontato appare l’invito a leggere quella di OGM.

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