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Brutti, sporchi e cattivi

Regia di Ettore Scola vedi scheda film

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La recensione su Brutti, sporchi e cattivi

di Aquilant
4 stelle

Film dalla “programmatica sgradevolezza” (a detta del Mereghetti), chiaramente concepito a tavolino ad uso e consumo delle esigenze di un botteghino propenso più a ridere che a soffrire per il dramma di un pugno di coatti brutti, sporchi e cattivi ridotti alla stregua di macchiettistiche entità da strapazzare a piacimento. Presumibilmente la pretesa di fornire un’accurata documentazione sul vivere quotidiano di questo pugno di disperati completamente svuotati della minima parvenza di dignità ed epidemiologicamente degradati alla stregua di purulente entità animalesche è destinata a risolversi in una grottesca comicità di grana grossa infarcita di grossolanità gratuite e totalmente latitante del pur minimo senso del drammatico. Per nulla turbato dal fatto di costituire l’unica voce fuori dal coro nel commentare le eroiche gesta di tale macchiettistica carrellata di sbandati della cui miseria è fatto uso ed abuso quale compiaciuto oggetto di scherno a beneficio di un ridanciano pubblico pagante, chi scrive non può non volgere il pensiero con grande rimpianto a quel dignitoso panorama di disperati da tragedia greca offertoci dal primo Pasolini, quello di “Accattone”, “Mamma Roma”, “Uccellacci e uccellini” per intenderci. Così come non può fare a meno di recriminare per il pressapochistico impiego di un pur bravo Manfredi che non sembra affatto a suo agio in quel suo trucido ruolo di zombi da supermercato. Ma visto e considerato che il cinema secondo un’opinione generalizzata é soprattutto sinonimo di divertimento, allora divertiamoci pure alle spalle di questi malcapitati perché l’importante é esagerare e non importa se all’apparire dei titoli di coda restano solamente un groppo in gola ed un sentimento di commiserazione unitamente al caustico retrogusto provocato da una sequela di pedestri volgarità a buon mercato. E se il premio ottenuto dal film per la migliore regia al festival di Cannes può costituire in qualche modo una smentita a quanto sopra affermato, si spera che comunque a qualche persona dotata di buon senso venga in mente di prendere sul serio questa (maldestra?) opinione.

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